Sirmione: un gioiello da scoprire
Nel basso Benaco, una striscia di terra si insinua tra le acque del lago, andando a dividere in due parti quel tratto di sponda meridionale. Alla sommità di questa penisola si è sviluppato il centro storico di Sirmione, uno dei gioielli gardesani.
Resti romani e medioevali ci ricordano antiche vestigia e accostati alle rinomate acque termali ne fanno uno dei centri turistici più importanti della sponda bresciana del Garda.
Già di per se i laghi che si estendono all’ombra delle alpi ci ammantano con il loro fascino, un fascino emanato proprio dall’ambiente in cui si trovano collocati; poi se andiamo a vivere queste bellezze in luoghi come Sirmione questo fascino aumenta ulteriormente.
Arrivando a Sirmione ci inoltriamo lungo la penisola fino alla zona del Porticciolo turistico dove ad accoglierci troviamo la Rocca Scaligera, che si erge sulle acque lacustri e primo baluardo della città. Una storia che parte dall’età del bronzo e poi i romani, i longobardi, il medioevo, gli scaligeri e la dominazione veneziana, il periodo napoleonico e l’epoca asburgica.
Attraversiamo il ponte e passiamo sotto l’arco della Rocca, prendiamo una pausa, respiriamo profondamente e ci introduciamo in un centro storico tra i più suggestivi: passeggiare per le vie di Sirmione è un qualcosa di affascinante, da vivere passo dopo passo, ponendo attenzione a ogni scorcio che la cittadina gardesana ci offre.
Un percorso che ci porta dalla Rocca Scaligera fino alle celeberrime Grotte di Catullo, un’area archeologica di grande rilevanza.
SIRMIONE… IN PILLOLE Appena dopo il ponte bisogna soffermarsi nella quattrocentesca chiesetta di Sant’Anna dove è possibile ammirare i suoi affreschi votivi risalenti al Cinquecento.
Quindi incrociamo la Rocca Scaligera, edificata tra il XIII e il XIV secolo, dalla forma originale rispetto ad altre fortificazioni dello stesso periodo: il maschio alto quarantasette metri, tre torri, merli a coda di rondine (lato rocca) e a punta di lancia (lato darsena), mura, cortile e camminamenti, darsena e torre alta e da quest’ultima è possibile godere un fantastico panorama.
Superata la Rocca, possiamo visitare la chiesa dedicata a Santa Maria Maggiore o Santa Maria della Neve. La Parrocchiale di Sirmione, anch’essa del Quattrocento, è da ammirare inizialmente per il bel portico a cinque arcate. L’interno si presenta a unica navata con cinque altari, gli affreschi sono coevi alla chiesa come una statua lignea della Madonna in Trono. Pregevole un crocifisso cinquecentesco attribuito a Domenico Brusasorzi e un organo del Settecento.
Su una altura, prima di arrivare alla punta della penisola, si può visitare la chiesa romanica di San Pietro in Mavino risalente all’VIII secolo. L’edificio attuale si presenta con pianta ad aula unica e presbiterio triabsidato: sulla parete meridionale esterna è addossato il campanile in stile romanico. La Chiesa conserva un importate patrimonio pittorico databile tra il XIII e il XVI secolo e un ciclo di affreschi del Trecento. Situata in mezzo agli ulivi propone una vista lago unica.
Finalmente arriviamo alle Grotte di Catullo, affascinante sito archeologico posizionato su uno sperone dove sono conservati i resti della villa del poeta latino (I secolo a.C. – I secolo d.C.), una delle maggiori ville residenziali del nord Italia, un luogo dove storia e panorami incantevoli si intersecano per offrire al visitatore un qualcosa di ineguagliabile. La denominazione “grotte” ha origine nel Quattrocento quando le rovine apparivano sotto forma di caverne.
All’interno di quest’area si può visitare il museo archeologico dove è possibile vedere reperti che provengono da ritrovamenti sul territorio di Sirmione ma, anche, da altre aree del basso Garda.
Altri monumenti da vedere: Oratorio Santi Vito e Modesto (tra Colombare e il centro di Sirmione); chiesa di San Francesco D’Assisi (Colombare); chiesa di Santa Maria Immacolata (Lugana); Oratorio di Sant’Orsola; i resti della Chiesa di San Salvatore in Cortine (nel centro storico) edificata dalla regina longobarda Ansa moglie di Desiderio; Palazzo Maria Callas (XVII secolo); Villa Meneghini-Callas (fu abitazione della famosa cantante lirica, ora è un condominio privato). Sirmione è famosa anche per le sue Terme, ben due stabilimenti (uno nel centro storico e l’altro in zona Colombare), grazie a una sorgente che produce acqua sulfurea salsobromoiodica di origine vulcanica, indicata per molte cure. Conosciutissima l’Acqua di Sirmione validissimo spray nasale.
E vorrei chiudere questo mio articolo prendendo in prestito i versi di Caio Valerio Catullo.
Paene insularum, Sirmio, insularumque ocelle, quascumque in liquentibus stagnis marique vasto fert uterque Neptunus, quam te libenter quamque laetus inviso, vix mi ipse credens Thyniam atque Bithynos liquisse campos et videre te in tuto.”
...Salve, o venusta Sirmio, atque ero gaude: gaudete vosque, o Lydiae lacus undae: ridete, quicquid est domi cachinnorum!
(Con quale gioia e felicità ti rivedo / Sirmione, gioiello delle penisole e delle isole, / fra tutte quelle che il duplice Nettuno accoglie nei / chiari laghi e nei vasti mari! / A stento credo di aver lasciato la Tinia / e le terre bitinie e di rivederti fuori da ogni pericolo. / ...Salve, o bella Sirmione, gioisci del tuo signore; / e gioite voi, o Lidie onde del lago: / risuonate, risate tutte della casa.”
Le foto sono state scaricate dal sito www.tuttogarda.it