Materdea: tra Metal e atmosfere mistiche
I “Materdea” sono una rockelvish band piemontese, ma scherzando preferiscono definirsi come un gruppo che fa “White Metal”, nel senso che il loro metal si distacca un po’ dal metal classico, anzi in realtà preferiscono non definirsi affatto e non auto etichettarsi in un genere specifico.
La presenza di numerosi strumenti, molti dei quali etnici e legati al mondo celtico, la forte presenza di violini, le tematiche legate al mondo della natura e della mitologia pagana
raccontate tramite rappresentazioni astratte e allegorie dall’angelica voce di Simon, e il forte impatto estetico che ha ciascuno dei componenti (con i loro costumi appositamente creati per rappresentare le caratteristiche e il “personaggio” che ricoprono) sono gli elementi che contraddistinguono la band.
Nati nel 2008 dall’incontro tra Marco e Simon, hanno un grande seguito di fan sia in Italia sia all’estero (Svizzera, Germania, Irlanda, Scozia), anche se raccontano, l’approccio alla musica e al mondo musicale è diverso sia da parte degli addetti ai lavori sia da parte del pubblico.
Li intervisto mentre stanno lavorando al loro quinto album, che anticipano di aver composto in meno di un anno dopo una piccola interruzione dovuta a movimenti nella formazione. Uscirà la prossima primavera e sarà un album dalle sonorità più progressive dei precedenti, saranno presenti due violini e un violoncello; soprattutto sarà il loro primo vero concept album in cui affronteranno in maniera più diretta e incisiva problematiche legate all’ambiente, lanciando anche dei messaggi di monito.
Invece parlando del loro attuale album acustico, il primo in questa versione, The Goddess Chants, uscito il 21 dicembre 2016, è un regalo ai fan, che riscoprono così le canzoni più belle e significative dei primi tre album completamente riarrangiate con l’introduzione anche di nuovi strumenti quali il bouzuki che si amalgama perfettamente con i suoni delle chitarre classiche e acustiche, del violoncello e soprattutto delle percussioni.
“Sarebbe bello - raccontano Marco e Simon - se in Italia venisse insegnata più musica nelle scuole, se al Conservatorio si potesse studiare diversi stili di batteria e non solo quella classica per esempio, perché il metal, per quanto possa piacere o meno come tutti i generi, ha la stessa dignità del classico. Sarebbe bello che venisse insegnata la cultura musicale,
alla stregua di quella storica e artistica, in modo da formare un pubblico e un ascoltatore più critico e consapevole, ma in Italia non esiste tutto questo, esiste troppo spesso l’etichettatura forzata e una visione poco elastica e tollerante per esempio rispetto ad altri paesi del centro e nord Europa".
Infine una chicca per chi non riuscisse ad aspettare fino a Maggio 2018: per Natale, in occasione della ristampa del terzo album A Rose for Egeria, verrà inserita una riedizione di The Green Man (contenuta in Satyricon) come bonus track. Andiamo a scoprire chi sono i componenti dei Materdea:
Simon Papa: voce e fondatrice
Marco Strega: chitarre e fondatore
Morgan De Virgilis: basso
Camilla D’Onofrio: violino
Giulia Subba: violino
Chiara Manueddu: violoncello
Carlos Cantatore: batteria
Contatti:
Sito: http://www.materdea.com/home.html
Facebook: https://www.facebook.com/MaterDea/
Instagram: https://www.instagram.com/materdea_official/
Fonte foto: Facebook