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Torino: nuova vita per le OGR di Corso Castelfidardo

Una volta c’era il profumo di meccanica, di lavoro e sudore: era il 1895 è nascevano a Torino le OGR (Officine Grandi Riparazioni); nel 1993 la chiusura e, dopo una parziale riapertura per i 150 anni della nostra nazione, oggi, 2017, la rinascita.

Il lavori sono iniziati nel 2012 e dopo cinque anni e l’indispensabile finanziamento di cento milioni di euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, il 30 settembre scorso le OGR sono state riaperte al pubblico.

Architettonicamente si è voluto mantenere l’antica struttura: si capisce che si entra in una fabbrica ma, subito dopo, ci si rende conto che è una fucina di progetti internazionali, che spaziano dall’arte, alla cultura e arrivano fino alle start-up di nuovi progetti informatici; uno spazio libero dove ogni forma di creatività può esprimersi, strizzando un occhio alla Silicon Valley.

Le OGR rappresentano anche un centro di aggregazione, svolgendo una funzione sociale: colpisce il lungo tavolo (25 metri) dove si può conversare, navigare in internet e iniziare nuove amicizie; si può anche mangiare nello “Snodo” dove si trovano il bar e il ristorante, visitare le mostre e le performance artistiche mentre di sera si può assistere a favolosi concerti.

Finalmente le OGR sono state restituite a Torino – afferma Nicola Ricciardi, il direttore artistico - l’obbiettivo è di radunare un pubblico nuovo, diverso, mettendo a sistema le eccellenze virtuose del territorio come istituzioni dell’arte, del teatro e della musica che noi auspichiamo di ospitare nel nostro spazio, per poi esportale, infatti abbiamo già iniziato a collaborare con gli Stati Uniti, l’Inghilterra e il Giappone, vogliamo inserire la nostra città nel circuito mondiale dell’arte”.

Torino, in questo modo, si è riappropriata di un’area importante, 35mila mq di sogni, colori, musica e innovazioni tecnologiche che attendono i visitatori in Corso Castelfidardo 22 per vivere momenti indimenticabili.

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