Magasin Du Cafè tra modernità e tradizione
I Magasin Du Cafè suonano musica strumentale, quindi niente voce, ma in realtà anche niente batteria, utilizzano una gran cassa elettronica per dare il tempo; assistendo ad una loro esibizione si ha la sensazione di fare un salto indietro nel passato ed è come trovarsi all’improvviso in un bistrot di Parigi di fine 800 o inizi 900 o in un fumoso locale newyorkese degli anni ’20: c’è dello swing, del manouche, della mousette francese, qualche elemento delle milonghe, insomma sembra stiano eseguendo la colonna sonora di un colossal cinematografico.
E in effetti le loro musiche, inizialmente cover, sono anche state scelte per l'accompagnamento di spettacoli, come quello teatrale “Uova Toste” della compagnia Mulino ad Arte di Orbassano (To).
Sono sicuramente musiche complesse e ricercate con melodie intrecciate e coinvolgenti ma che sempre più strizzano l’occhio al moderno e addirittura alla musica elettronica, infatti il pubblico che li segue sta diventando sempre più diversificato, seppure composto per la maggior parte da persone mature e dalle orecchie esperte, ora anche i più giovani si stanno avvicinando alla loro musica, incoraggiati dall’atteggiamento scanzonato dei musicisti che portano la musica “colta” a tutti.
Mi stupisce molto sentir dire loro: “Per anni non abbiamo mai provato in sala”, mi raccontano che quando facevano solo cover improvvisavano solamente e si capisce che c’è davvero talmente tanta esperienza e tanta sinergia tra di loro che è facile comprendere come sul palco riescano ad intendersi solo con uno sguardo su quando ad esempio è il momento di cambiare dinamica, negli assoli poi l’improvvisazione la fa da padrona.
Agli inizi del prossimo anno uscirà il loro nuovo album Landscape, per il lancio del quale i Magasin hanno organizzato una cena nelle Langhe Piemontesi per i loro follower più affezionati e in particolare per i raiser che hanno dato il loro contributo per la realizzazione dell’album.
Degna di nota, per questo album, è sicuramente la collaborazione con il fonico Giovanni Versari (già collaboratore di artisti del calibro dei Muse, ma anche Levante, Vinicio Capossela, Irene Grandi, ecc) che si sta occupando della parte di masterizzazione e post produzione.
Nei loro progetti futuri c’è sicuramente anche l’estero, strada non ancora tentata fino ad ora, ma è arrivato il momento, inoltre stanno ricercando un sound sempre più moderno e minimalista che già si avverte comunque in Landscape.
FORMAZIONE
Luca Allievi: Chitarra
Davide Borra: Fisarmonica
Alberto Santoru: Contrabbasso elettrico
Mattia Floris: Chitarra
CONTATTI
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