I Magisteri: tra cantautori, folk internazionale e sperimentazione stilistica
Oggi vi presento I Magisteri, band torinese di recente formazione che in poco più di un anno e mezzo ha già ottenuto risultati soddisfacenti; il loro genere si rifà principalmente al cantautorato italiano ma con diversi elementi del folk internazionale, ma andiamo per ordine.
I Magisteri (il cui nome scopro in un secondo momento essere la semplice composizione dei nomi dei quattro elementi originari, Maurizio, Giacomo, Stefano e Riccardo) scrivono e cantano in italiano, sicuramente tra i punti di riferimento di Riccardo (voce e chitarra) ci sono artisti come Omar Pedrini, Nicolò Fabi, Daniele Silvestri, Mannarino ecc. mentre per quanto riguarda le musiche si avverte la sperimentazione stilistica, hanno deciso di andare a fondo e riscoprire i generi che amano, folk e rock in primis, di sviscerarli e tirarne fuori il meglio rendendolo proprio.
Nel loro primo album, Noi siamo qua, Riccardo si è occupato delle musiche, la sua voce diretta e calda si appoggia a motivi volutamente semplici i temi spaziano dalla canzone d’amore all’esistenzialismo.
Il fatto che si siano sempre affidati all’autoproduzione come approccio musicale ma anche commerciale ha permesso loro di apprendere conoscenze nuove a livello strumentale, di arrangiamento, mixaggio ecc. un’arricchimento quindi che pur costando notevole fatica in un primo momento li ha ripagati con l’uscita di un album nel 2016 e la soddisfazione di poter fare ciò che a loro piace, di dare un’impronta piuttosto che un’altra ad un pezzo, di arrangiarlo in un modo piuttosto che in un altro.
Sempre nel discorso della libertà e autenticità musicale rientra il loro particolare legame con il vecchio CD fisico, strano a dirsi “vecchio” ma è un dato di fatto ormai, il CD sta scomparendo ma i ragazzi ne apprezzano ancora il fascino e preferiscono la distribuzione “a mano” delle copie ai loro concerti al download digitale.
Mi anticipano che sono già al lavoro per il secondo album che vedrà la luce intorno alla prossima primavera, ho anche il privilegio di ascoltare un brano in anteprima, di cui apprezzo subito l’ironia del testo, proprio questo è forse l’elemento di crescita tra il primo e il secondo album, testi più diretti e meno criptici, i ragazzi si sentono pronti ad una maggiore criticità nei confronti del mondo che li circonda e non hanno timore ad esporsi, inoltre se in Noi siamo qua i ruoli all’interno del gruppo erano un po’ più distinti e separati ora i ragazzi si mettono in gioco anche in questo senso sperimentando anche dal punto di vista dei testi soprattutto, questa volta tutti scrivono e tutti compongono.
Non resta quindi che attendere e seguirli nei loro live!
FORMAZIONE
RICCARDO CHIARA: Voce, chitarra e testi
STEFANO D’ANNA: chitarra e armonica
MAURIZIO FIANDRO: basso
CONTATTI
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