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Sogno un mondo di... musica!

Vorrei condividere con voi appassionati di musica o semplici lettori della rubrica Offstage una mia considerazione.

Parlando con gli artisti e sperimentandolo in prima persona mi sono resa conto che a volte la musica sembra essere considerato un hobby di serie B, e che per chi lo faccia o tenti di farlo di professione non venga nemmeno considerata una professione allo stesso livello di tante altre. E’ una storia vecchia lo so, ma mi fa pensare molto il sentir raccontare da chi ha qualche anno in più di me di quando agli artisti, ai gruppi veniva “concesso” di esibirsi nei locali senza troppe trafile, senza troppa presunzione, ma forse con più passione, umanità ed empatia. Da una parte mi sarebbe piaciuto viverli quegli anni, gli anni '80 in particolare. Ma non solo, io desidero di più, non desidero solo che i locali facciano suonare le band, desidero che la musica, tutta la musica, entri a far parte della nostra vita quotidiana con più scuole a indirizzo musicale dove magari la storia della musica non si fermi ai primi del 900 ma prosegua fino ai giorni nostri, ci sono degli artisti che vale la pensa di studiare, a livello stilistico e storico, poi starà agli studenti apprezzarli o meno; poi sogno più locali musicali, locali tipo dei caffè letterari, ossia dei caffè musicali dove mentre sorseggi qualcosa da bere puoi ascoltare il nuovo album di... e magari incontrare nuovi amici con cui scambiare opinioni dal vivo, vorrei più programmi e approfondimenti musicali nella TV, ma non solo in quella a pagamento, sogno un ritorno al ritrovo musicale, ossia le persone che si incontra dal vivo per ascoltare musica insieme, non solo ai concerti, visto che ormai con i vari canali video e audio è possibile ascoltare musica individualmente e “pigramente” dalla propria casa, sogno più musei dedicati alla musica nelle città italiane e sogno anche un social musicale, ma non di quelli dove si inseriscno semplicemente annunci di “Cerco chtarrista , Cerco cantante, no perditempo..” ma social in cui ci sia una certa interazione, in cui per esempio si organizzino serate a tema e ritrovi per gli appassionati, a casa di qualcuno o con la collaborazione delle sale prove e i caffè musicali ad esempio ecc...

Sogno una gestione diversa da parte degli enti che si occupano della tutela dei diritti d’autore, ma soprattutto sogno meno speculazione attorno a questo mondo che, nonostante il mio tono polemico, credo davvero sia ancora uno dei più “puri” almeno a partire dal basso, da parte di chi la musica la fa perchè ce l’ha dentro, la passione non manca, anzi, però mancano i mezzi e i mezzi efficaci: gli addetti ai lavori, dal gestore del locale X all’organizzatore di un Festival fino ad arrivare ai discografici devono comprendere l’importanza di tutto questo e che in un’ottica a lungo termine un atteggiamento chiuso e un’approccio solo commerciale non paga, ma uccide la musica, chiedo più ascolto, più spazio alla qualità. Non è molto quello che chiedo, no?

So che nonostante la stanchezza e l’amarezza di alcuni momenti, le disillusioni, le frustrazioni, le porte chiuse in faccia, i discorsi che non stanno nè in cielo nè in terra, nonostante non sia più l’Italia degli anni '70/'80, so per certo che c’è ancora un forte fermento, un fuoco pronto a bruciare.

Quindi visto che siamo sotto Natale, ed è bello sognare, così come è naturale desiderare io quest’anno a Babbo Natale chiedo ..UN MONDO DI MUSICA a nome mio e a nome di tutti i musicisti e appassionati.


Per un problema tecnico mercoledì e giovedì non sono stati pubblicati articoli ce ne scusiamo con i nostri affezionati lettori. La Redazione.

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