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Fabrizio De André: domani, diciannove anni fa

Domani, diciannove anni fa! Era l’11 gennaio 1999 quando, a Milano, all’Istituto Tumori, Fabrizio De André ci lasciava definitivamente in eredità il suo patrimonio di canzoni, un patrimonio culturale elevatissimo.

Ancora oggi ascoltando le sue canzone, guardando i video su youtube, in particolare quello del suo concerto registrato al Teatro Brancaccio di Roma, sembrerebbe che ci sia ancora, che si sia solo nascosto per poi farci la sorpresa di apparire nuovamente, con qualche nuovo brano.

Le sue canzoni sono poesia del resto Fernanda Pivano, il giorno del funerale: “Non doveva andarsene, non doveva. È stato il più grande poeta che abbiamo mai avuto”.

Ora qualunque cosa possiamo scrivere su di lui rischia di apparire retorico ed è difficile dire un qualcosa che non è ancora stato detto.

Ricordo di averlo visto la prima volta in concerto nel lontano settembre 1981: festa nazionale dell’Unità di Torino, poco più di un puntino sul palco, un mare di gente e l’emozione di stare ad ascoltare un grande artista.

Poi nel 1984, ancora a settembre, la grande occasione: grazie ai suoi impresari di allora, con i quali era sorta una buona amicizia, ho avuto la possibilità di intervistarlo a Genova in occasione del suo tour che faceva seguito a quel capolavoro discografico che è Crêuza de mä.

Quando si ha una aspettativa il timore è quello di uscirne delusi; invece l’incontro con Fabrizio De André è stato esaltante e mi ha consegnato un’immagine che difficilmente si può cancellare dalla mia memoria: un uomo eccezionale sotto tutti i punti di vista, impressione che mi si è confermata il mese successivo quando le nostre strade si sono nuovamente incrociate a San Remo in occasione della consegna della “Targa Tenco” alla Rassegna della Canzone d’Autore.

Giovedì a Genova, in via del Campo 29 rosso, quella che è la “casa dei cantautori genovesi”, a partire dalle ore 15:30, si ricorderà Faber nel giorno in cui diciannove anni fa, troppo presto, ci ha lasciato orfani delle sue canzoni. Interviste, ricordi, immagini e la possibilità di farsi fotografare imbracciando la celebre chitarra appartenuta al cantautore genovese, la mitica “Esteve”, conservata proprio nel locale nel cuore della città vecchia e che fu utilizzata da Fabrizio De André nel suo ultimo tour.

Tantissimi collaboratori, amici e appassionati che porteranno il loro ricordo in questa occasione tra cui citiamo Daniela Satragno che fu corista nell’ultimo tour, Mauro Culotta, Vladimiro Zullo (figlio di Pippo dei Trilli) e tanti altri per quello che si preannuncia un pomeriggio tra parole e musica.

Voglio, infine, segnalare anche un appuntamento cinematografico. Sul grande schermo, solo nei giorni 23 e 24 gennaio, verrà proiettato “Fabrizio De André. Principe Libero" che poi a febbraio andrà in onda su Rai1.

Il cast, per la regia di Luca Facchini, è composto da Luca Marinelli, Valentina Bellè, Elena Radonich, Davide Iacopini, Gianluca Gobbi ee con la partecipazione straordinaria di Ennio Fantastichini.

Il titolo di questo lavoro è ispirato dalla citazione del pirata britannico Samuel Bellamy presente nelle note di copertina del disco “Le nuvole”: “Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare”.

Questo biopic è coprodotto da Rai Fiction e Bibi Film ed è stato scritto da Francesca Serafini e Giordano Meacci.

Il comunicato stampa che presenta questo film sono significative e ne voglio riportare un passaggio in cui ci ritrovo quel Faber che ho avuto modo di incontrare, conoscere e parlarci insieme.

“Principe” e “libero”, due parole che, accostate, raccontano molto bene De André: il magnetismo e il naturale distacco di un principe, sempre pronto a raccogliere e ad appassionarsi alle storie dei diversi, degli ultimi, dei diseredati, e a farne parabola, canzone, preghiera; la ricerca della libertà e il racconto di un viaggio fatto “in direzione ostinata e contraria”, per usare i versi di una sua canzone, che lo hanno reso il testimone e il cantore dell’uomo e della sua divina imperfezione, promuovendone valori come la tolleranza, il perdono, la comprensione, il rispetto, l’amore.

Questo il link per conoscere le sale dove verrà proiettato: http://www.nexodigital.it/fabrizio-de-andre-principe-libero/

(Le foto sono state prese dal web)

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