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I Riflesso: trent'anni di rock e amicizia

Era il 1987 quando un gruppo di amici di Torino e provincia dà vita al gruppo dei Riflesso Band, motivati sin da subito a fare una musica dal risultato semplice ma dal lavoro ricercato, che preveda molta sperimentazione sonora. Il nome nasce per caso, osservando di sera lo strano riflesso di una bottiglia di birra sul pavimento di un cortile di Carignano (TO), dove i ragazzi si ritrovavano per le prove. Della formazione originale, il cui nome nel frattempo si è convertito semplicemente in Riflesso sono rimasti tre elementi fondamentali: il bassista, il tastierista ed il sassofonista.

Nei primi anni era davvero molto presente la vena ironica e la voglia di divertirsi tanto che il loro genere aveva qualcosa del genere demenziale, nel '90 e nel '91 infatti furono tra i partecipanti di SanScemo al Palasport di Torino.

Un Pop/Rock italiano molto gradevole e con tematiche varie quello che ho il piacere di ascoltare dal loro primo album uscito nel 2014, questa la maturazione artistica dei Riflesso che dall’arrivo di una nuova voce, quella della giovanissima Jessica Pastraro e del chitarrista Mauro Tortora hanno definitivamente abbondonato il demenziale per dedicarsi ad una musica più profonda e riflessiva. Ne è un tipico esempio il brano Finirà la notte, una canzone contro il femminicidio: oltre ad essere uno dei brani che ha spalancato al gruppo diverse porte per una serie di circostanze casuali iniziate durante una serata al Teatro Gioiello di Torino, nella quale i Riflesso hanno aperto la serata per Antomar, hanno avuto infatti la fortuna ed il piacere di incontrare Stefania Benni, presidentessa dell’Associaizone Progetto Angelica, che si occupa, appunto, di prevenzione ed assistenza alle donne vittime di violenza e da lì è iniziata una proficua collaborazione. Il brano infatti è stato presentato durante uno dei loro incontri. Grazie a questo fortunato incontro i ragazzi sono stati ospiti presso Radio Sound a Milano.

I Riflesso non si limitano solamente alla musica, amano anche il teatro ed il connubio che esso può creare con la musica stessa, infatti sono stati protagonisti di uno spettacolo dal titolo Interferenze sonore, spettacolo a metà tra il concerto ed il cabaret: gli spettatori hanno assistito alla presentazione dei brani della band astutamente intervallati dagli sketch comici messi in atto dalla bravissima Anna Santoro, attrice nonchè cara amica del gruppo. Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Operti di Torino e anche in Piazza D’Armi e i ragazzi stanno già pensando ad una replica per la primavera. Sempre a teatro amano inoltre improvvisare con gli strumenti accompagnando la lettura di poesie del poeta Paolo Castagna.

Mi raccontano ancora emozionati come fosse ieri, e invece era il 1997, di quando sono arrivati finalisti ad Emergenza Rock e sono volati direttamente all’Astoria di Londra per la finalissima internazionale: "Quando è iniziato il countdown non potevamo crederci, eravamo al Big di Torino, saremmo stati già contentissimi fossimo arrivati quarti o terzi, ma quando siamo rimasti in due gruppi eravamo già pronti a congratularci con i vincitori e invece... i primi arrivati eravamo noi, ci fa ancora battere il cuore questo ricordo” mi dice Max.

La domanda che mi sorge spontanea a questo punto è una sola: ci deve per forza essere un segreto per poter portare avanti un progetto musicale di trent’anni, anzi, trentuno senza grosse interruzioni, litigi ecc... Qual’è il segreto di una carriera così lunga e proficua? Mi rispondono immediatamente che non c’è una formula segreta, è forse un mix di tre elementi, in primis l’amicizia che li lega e il piacere di stare insieme, questo è bellissimo ma non basta e allora si aggiungono la democrazia che regna all’interno del gruppo dove l’opinione e la capacità di ciascuno è importante allo stesso modo, il terzo fattore è la scelta di suonare brani inediti: “Questo ci salva – mi dicono – perchè non solo per noi è sempre una novità iniziare la composizione di un brano e quindi partiamo da zero tutti, ma anche il pubblico beneficia di questo effetto sorpresa perchè non può paragonarci a qualcun’altro e nel bene o nel male si meraviglia con noi, questo ci ha permesso di durare così a lungo”.


FORMAZIONE

Jessica Prastaro: voce solista

Max Cortini: tastiere e voce

Tony Scotellaro: sax e voce

Mauro Tortora: chitarra

Paolo Sgrò: batteria

Max Claus: basso


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