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E ora la neve... che disastro!

Qualcosa di più grave della non partecipazione ai Mondiali di calcio in Russia è successo in questi giorni: ha nevicato. Ebbene si: la neve caduta copiosa ha imbiancato le nostre città e le campagne ma, soprattutto, ha annebbiato la mente di molte persone, di più di quanto già lo fossero.

Così ne abbiamo viste di tutti i colori - metaforicamente parlando visto che la neve è bianca, tutt’al più grigiastra per lo smog - come se non avessimo mai visto la neve.

Mi ricordo quando ero bambino e ancora qualche anno più in la, quando nevicava, anche a fine stagione (c’era qualche anziano che si ricordava nevicate ad aprile e a maggio, io ne ricordo una immensa il 12 marzo 1983), tutto proseguiva quasi normalmente, qualche disagio, ma si affrontava con serenità. Oggi, invece, si cade nel panico, sembra la fine del mondo: proprio come la nazionale di calcio che non va ai Mondiali.

Allora una domanda mi sorge spontanea: ma se qualche fiocco di neve ci manda in tilt, capitasse veramente qualcosa di “grave” cosa potrebbe succedere? Quali sarebbero le conseguenze?

Lo scrittore svizzero Heinrich Wiesner diceva: “Nevicata. La metamorfosi del mondo avviene in silenzio” e, forse, lo affermava quando non c’era ancora facebook che pur rimanendo in silenzio fa tanto, troppo rumore.

Intanto la nevicata passerà, anche dalla nostra memoria sempre più corta, però, purtroppo, rimarranno le immense minchiate scritte da molti sui social. Quelle non si sciolgono mai.

Vogliamo provare a riappropriarci della nostra “normalità”? Facciamolo prima che sia troppo tardi.

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