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Valeria Bonalume: una donna che ama comunicare le proprie emozioni

Valeria Bonalume, due volte campionessa italiana (2011 e 2012) di “pole dance”, è un persona veramente interessante e il suo curriculum è veramente di tutto rispetto (vi invito ad andare a leggerlo sul suo sito www.valeriabonalume.it).

Incontro Valeria in un bar del centro di Torino, in una giornata in cui i fiocchi di neve scendevano copiosi e che ti invitavano a dire ma perché non sono restato a casa: invece aver avuto la possibilità di scoprire una persona con i piedi per terra ma dalla grande carica e vitalità ne è valsa la pena. Davanti a un buon caffè abbiamo realizzato questa intervista che vado a proporre ai lettori di ModerNews. Chi è Valeria Bonalume? Valeria è una danzatrice acrobata che ha fatto della comunicazione corporea il proprio lavoro, da una passione il proprio lavoro. Quindi sono una donna che ama comunicare le emozioni con quello che ama di più, la danza”.

La danza che cosa ti ha dato nella tua vita? Mi ha dato sicuramente la forza di credere in qualcosa e non arrendersi davanti alle difficoltà. Io dico che la danza mi ha veramente aiutato nelle scelte della mia vita. Poi per me è un modo di comunicare, mi ha dato la possibilità di esprimere quello che è il mio mondo interiore. Quindi per me la danza è tutto”.

Dalla danza alla pole dance…

Diciamo che è stata una conseguenza naturale. Ho visto un video su youtube e mi sono innamorata di questa disciplina anche perché per me rappresentava l’unione tra tutto quello che avevo fatto: la ginnastica perché sono una ex ginnasta, ho iniziato con la ginnastica ritmica a quattro anni, e poi la danza. Quindi per me poter lavorare con un attrezzo e unire la forza di un’atleta e l’eleganza di una ballerina era il sogno realizzabile”.

Sfatiamo, anche se forse non ce n’è più bisogno, il paragone pole dance – lap dance? Diciamo che la pole dance ormai è uno sport, una disciplina riconosciuta a livello mondiale. La differenze tra ‘lap’ e ‘pole’ dance lo dice proprio il nome: lap vuol dire grembo, pole vuol dire palo. Quindi non ha niente a che fare. Poi dipende sempre dalla ballerina come esegue i propri movimenti però diciamo che ormai è più che sfatato il fatto che sia una disciplina sportiva a tutti gli effetti”.

Due volte campionessa italiana. Cosa hai provato in quel momento? Sicuramente una soddisfazione immensa anche perché non me lo aspettavo, avendo iniziato pochi mesi prima, a vincere un campionato. È stato stupendo soprattutto per le persone che mi stavano intorno che mi hanno aiutato a raggiungere questo obiettivo e poi è un obiettivo e si pensa già subito all’altro. È stata una cosa bellissima”.

Il rischio è che diventi una moda…

È già una moda ovviamente. Come tutte le mode poi c’è chi la fa bene e ci sono delle persone meno preparate. È per questo che diventa importante farla conoscere, secondo me, perché più si viene a conoscenza di come sia questa disciplina più le persone si possono avvicinare nel modo giusto. Si credo sia la moda del momento, quello è vero, infatti ci sono tantissime persone famose che praticano questa disciplina…

E scuole…

Scuole, è pieno di scuole. Penso che nascano continuamente delle scuole”.

Parliamo dell’esperienza televisiva? Ho iniziato, parlando di pole dance, da Crozza, poi ho fatto Italia’s Got Talent dove ho portato per la prima volta la disciplina della Flying Pole che è l’evoluzione della Pole Dance che ho scoperto a New York e ho voluto portare qui in Italia. Ho partecipato al programma di Chiambretti e poi a Ballando con le stelle ho avuto l’onore di aprire la sigla finale dell’ultima puntata dell’anno scorso. Naturalmente una emozione unica, la diretta televisiva è sempre adrenalina pura… E farsi conoscere da un pubblico ancora maggiore…

In poco tempo, in quei pochi secondi arrivi a un pubblico vastissimo che magari altre situazioni non ti permettono di fare”.

Hai avuto un riscontro? Ho avuto un riscontro, certo. Penso che tutto quello che faccio poi ha sempre un riscontro, importante è farsi conoscere da più persone possibili”.

San Remo… Sono stata anche a San Remo poco tempo fa, due settimane fa, e li ho avuto l’onore di portare la mia performance al gran galà della stampa dove c’è stata la premiazione di Toto Cotugno, c’erano i Jalisse, Marinella Venegoni. Insomma un po’ di vip e di personaggi famosi. In quella occasione ho avuto la possibilità di farmi notare da persone dello spettacolo, da vip e anche gente del settore. Quindi mi sono state fatte diverse proposte tra cui ripetere lo spettacolo in altri eventi all’interno della kermesse sanremese, però per questione di esclusiva, ovviamente, ho pensato fosse meglio non ripetere lo spettacolo. Però fa piacere quando il tuo lavoro viene apprezzato e viene richiesto”.

Cosa hai in programma?

Ci sono diverse cose e sono molto felice perché posso sperimentare altre mie realtà, mie capacità. Ho una serie di spettacoli in programma, sarò a Lamezia Terme ad aprile per un evento di moda dove sarò ospite performer. Poi avrò una serie di spettacoli per uno ‘champagne’ non posso dire quale perché siamo ancora in trattativa e poi avrò la fortuna di essere presente al Festival del Cinema e, spero tanto a Torino, alle OGR per uno spettacolo”.

Che obiettivo ha oggi Valeria? Chiedere a un’artista che cosa ha come obiettivo non è semplice, nel senso che un artista è sempre in movimento, è sempre in evoluzione perché se no finisci, è proprio una necessità secondo me che arriva dal profondo. Mi piace sperimentare cose diverse, mi sono state fatte delle proposte diverse, per esempio una a livello di radio come speaker e mi piace mettermi in gioco quindi penso che accetterò di provare altre situazioni. Lunedì sarò a Milano a Silver Music Radio per una intervista di un paio d’ore con Elena Galliano. Anche questa è un’occasione per mettermi in gioco attraverso la voce e non solo con il corpo. La caratteristica principale è il movimento, non voglio stare ferma e non lo voglio fare mai. Quindi vediamo un po’ cosa succede. A Sanremo ho avuto delle proposte a livello di radio, nel senso che avendo fatto delle interviste mi è stato fatto notare il fatto che ho una voce particolare che potrebbe funzionare benissimo in radio, quindi mi hanno già proposto delle piccole rubriche solo che stando molto su Milano e Torino adesso non avevo l’occasione per poter rimanere a San Remo per tot mesi. Mi ha fatto molto piacere, penso che proverò a propormi in altre situazioni”.

Il rapporto con la moda? Ovviamente l’abbigliamento che si indossa durante lo spettacolo è fondamentale al di la ovviamente c’è la tecnica, la performance, la musica, il contesto, il vestito che si indossa, l’abito da scena è importantissimo quindi penso che avere una propria personalità anche a livello stilistico sia fondamentale infatti io solitamente ho una persona di riferimento e poi mi affido anche un po’ alle situazioni che ci sono però è importantissimo credo”.

Un consiglio a chi si vuole avvicinare a questo mondo della pole dance? Allora un consiglio di prenderlo ovviamente in modo serio però come divertimento e soprattutto affidarsi a degli insegnanti, delle persone competente perché è una disciplina comunque non semplice e l’insegnante deve essere molto preparata perché ci si può, non voglio dire farsi male, però ci va una preparazione di un certo tipo, una preparazione corporea importante. Quindi non affidatevi a caso, soprattutto dato che so che la moda è un po’ l’attrezzatura da pole dance è posizionarla in casa; quello che dico è sempre: mi raccomando scaldatevi, fate un bel warm up prima di mettervi sulla pertica perché è pericolosissimo, se no gli strappi sono dietro l’angolo”.

Non ci siamo detti qualcosa che vuoi trasmettere ai nostri lettori? Il mio consiglio se hai una passione di fare, fai di tu di tutto per coltivarla perché è importantissimo, puoi trasmettere qualcosa agli altri nel momento che tu sei appassionato se no non arriva niente, consiglio di credere in se stessi e fare quello che si ama di più”.

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