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Il "tatuaggio", il tuo "inconscio"

Eccomi su ModerNews per presentarvi una rubrica sul fenomeno ormai dilagante che riguarda i Tattoo.

Vorrei da oggi iniziare una posta tra voi e me mirata a comprendere il significato dei vostri tatuaggi, sia che li abbiate già incisi sulla vostra pelle, sia che intendiate inciderli. Spero così di aiutarvi a comprendere ciò che la vostra mente intende dirvi. Sarà divertente, si, perché non dobbiamo aver paura di quello che il nostro inconscio vuole dirci. Solo scoprendolo, si superano i disagi.

Il nostro corpo parla dei suoi malesseri ma anche del suo benessere. Sta solo a noi ascoltarlo e interpretarlo.

Un tatuaggio vuole dirci qualcosa, vuole che gli altri capiscano quale emozione si cela sotto quel determinato disegno inciso sulla pelle. Si tratta solo di vedere il corpo, la pelle, il cervello in un modo diverso, in un senso biologico. Permetteremo così al cervello destro di accettare facilmente nuove informazioni e al cervello sinistro, analitico, di effettuare quei cambiamenti orientati alla guarigione dello spirito e di conseguenza del corpo.

Cosa c’è di più bello nella memoria di un essere umano? La vita di ognuno di noi è permeata da tante situazioni legate alla storia della propria famiglia, alle origini biologiche, alla storia dei primi esseri viventi comparsi sulla terra, alla terra stessa e all’universo intero. Tutto questo è racchiuso nel significato di un semplice, innocente tatuaggio.

Lo avreste detto?

Ma cosa spinge una persona a tatuarsi, a incidere sul suo corpo segni e disegni? Un disagio emotivo ci porta inconsciamente a tatuarci e una volta trasferito il disegno sul corpo, quel disagio svanisce dalla psiche.

Oggi finalmente ci si sente liberi di esprimersi. Ribellarsi al sistema, alla famiglia, alle istituzioni può portare a grosse problematiche o, peggio, a grane giudiziarie, così ci limitiamo a prendercela col nostro stesso corpo, di nostra proprietà e qui, davvero, nessuno, può dirci nulla.

Il cervello sa esattamente cosa succede dentro di noi. Ogni singola emozione vissuta nella mente, viene dapprima trasmessa al cervello che registra e all’istante il corpo obbedisce mettendo in mostra il disagio causato da quella emozione.

Gettando il disagio nel disegno, non lo dimentichiamo ma continuerà a far parte di noi, come se non volessimo dimenticare l’emozione che ci ha causato quel tipo di sofferenza.

Il corpo diventa così il “diario dei ricordi”.

Allora aspetto i vostri tatuaggi: scrivete a contact@modernews.online inviando la foto del vostro tatuaggio con ben visibile la parte del corpo dove è stato fatto e quanti anni avevate quando l’avete fatto. Se invece intendete tatuarvi, mi sarà sufficiente la foto del tatuaggio, la parte del corpo dove intendete inciderlo e quanti anni avete. A mercoledì prossimo con i primi due tatuaggi che andrò ad analizzare.

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