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Alessandro Genitori ed Elis Karakaci: il n° 1, un tram che viaggia alla velocità della cultura

Che sono due ragazzi svegli e simpatici, lo si vede da subito, il primo Alessandro Genitori arriva dall’isola delle tre punte, la magica Sicilia, mentre il secondo Elis Karakaci proviene dall’Albania, due registi che lavorano insieme a un progetto antico e prezioso: il tram numero 1 del comune di Torino.

Alessandro, come vi siete conosciuti?

Facevo il giornalista, lavoravo per il Corriere di Sicilia. Elis lo conobbi a Torino, poi un’estate lo invitai in Sicilia, lui venne. Quando arrivò mi portò una sceneggiatura da valutare, io la lessi e mi piacque, allora Elis mi propose di fare la regia insieme, io accettai e da allora collaboriamo”.


Che cosa avete fatto insieme?

Abbiamo realizzato alcuni cortometraggi, che hanno avuto mediamente successo e abbiamo fondato l’Associazione Cinemage”.


Quale fu il momento magico in cui nacque il progetto del tram?

Quattro anni fa, ci proposero di intervistare Massimo Ottolenghi, una persona fantastica, novantanove anni di pura cultura e affabilità. Lui ci raccontò i suoi ricordi di gioventù, e mentre narrava parlava spesso del magico mondo che si muoveva attorno al tram n° 1, durante la seconda guerra mondiale. Così abbiamo incominciato a cercare materiale e scavare per realizzare un documentario, ma ci mancavano fondi”.

Avete trovato dei finanziatori?

Avvenne per magia. Quando avevamo ormai smesso di crederci, conoscemmo il signor Raffaele Scassellati, uno dei dirigenti dell’AMPI, che ci promise un aiuto e mantenne le promesse e ci sbloccò un primo finanziamento importante dal Consiglio Regionale del Piemonte e questo fu l’incipit, poi arrivarono altri ausili sia economici che di materiale fotografico e video; un grazie particolare va aTeche RAI per il materiale donatoci. Così siamo andati alla ricerca della documentazione, girando ovunque dai mercatini agli archivi storici della città e abbiamo realizzato il documentario che è stato molto apprezzato”.


Elis, cosa succedeva sul tram n° 1?

Era un tram speciale, perché dagli anni venti agli anni quaranta, ci sono saliti abitualmente personalità di spicco della cultura e della politica torinesi. Sul tram numero uno si poteva incontrare Luigi Einaudi (futuro presidente d’Italia), Sion Segre, Rita Levi Montalcini, Massimo Mila e tanti altri. Era un luogo di incontro dove si scambiavano e nascevano idee e progetti che hanno influenzato la storia della nostra nazione”.


Attualmente esiste un luogo paragonabile al tram n° 1 di allora?

Ma non saprei, ci sono alcuni luoghi, ma nessuno è paragonabile a quello”.


A che fermata si ferma oggi, l’intelligenza umana?

“Al capolinea, purtroppo!”.


Si ringrazia l’Associazione Culturale Vena Artistica per la collaborazione.

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