top of page

Quando un applauso ci può dire molte cose

Un applauso può avere diverse interpretazioni a seconda del luogo in cui viene fatto. Quello di giovedì in piazza Santa Croce a Firenze fatto spontaneamente dai tifosi viola all’arrivo della delegazione della Juventus ai funerali di Davide Astori ha un significato ancora più profondo. Lo voglio sintetizzare senza troppi giri di parole.

foto Sergio Di

Volendo si possono superare tutte le divisioni: in quel momento non stavano transitando gli “odiatissimi nemici” di sempre, ma persone che con il vero dispiacere nel cuore andavano a portare l’ultimo saluto a un avversario – amico ed è quello che è stato realmente percepito. Stiamo vivendo un periodo dove ha preso il sopravvento, rispetto ai sentimenti e al buon senso, l’insulto gratuito da social e a volte con prese di posizione e sparate talmente idiote anche da parte di persone al di sopra di ogni sospetto. Calcio, problemi sociali, politica: ogni occasione è buona per “sparare” colpendo ad altezza d’uomo e più sono “minchiate” e più vengono condivise, vengono moltiplicate, vengono ingigantite.

Mi viene in mente quel gioco che si faceva da bambini dove al primo della fila si sussurrava una parola e la si passava di orecchio in orecchio, sempre sussurrandola, fino all’ultimo e quando arrivava all’ultimo la parola era immancabilmente cambiata con risata da parte di tutti. Oggi i social sono diventati il nuovo gioco del passaparola… pardon del passaminchiate: il primo la spara e man mano che la si condivide ognuno ci aggiunge il suo tocco per renderla ancora più inverosimile, ma reale agli occhi dei creduloni e dei pecoroni che compongono il gregge dell'ignoranza. Ebbene si, proprio dell'ignoranza, perché alla fine si ignora il male che si sta portando avanti nei confronti degli altri.

Allora ecco che un applauso reale e sincero può dire e dice molto.

Ci dice soprattutto che possiamo ancora sperare in un mondo vero e non nascosto dietro a un computer, dove i sentimenti si possono esternare in modo “pacifico” anche di apprezzamento nei confronti di chi non la pensa come noi, di chi non veste la nostra stessa “maglietta”, di chi ha il diritto di essere rispettato e non infangato.

Allora rinsaviamo finché siamo in tempo e “facciamolo prima che sia troppo tardi”.

Internet ha riaperto i giochi ma li ha anche confusi: lo struscio elettronico consente i bluff dei vigliacchi e le bugie dei mitomani” (Massimo Gramellini).

bottom of page