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Gionathan: sonorità d'oltreoceano per un R&B italiano

Figlio di un musicista, Gionathan inizia il suo percorso musicale con le cover e diverse produzioni indipendenti, poi approda negli Stati Uniti dove partecipa ad un seminario di canto alla Collective School of Music di New York che gli permette di perfezionare la tecnica vocale ma soprattutto di venire a contatto diretto con quella cultura musicale a cui ha sempre guardato con ammirazione e di conoscere un diverso approccio che poi sarà determinante nelle sue decisioni future.

Dopo l’esperienza americana torna in Italia e diviene vocalist per gruppi Gospel e partecipa come corista alle registrazioni di brani per il famoso talent show X Factor. I suoi principali riferimenti musicali sono i grandi della musica soul e R&B e tutto ciò che attinge dalla musica afro fino ad arrivare al pop: Marvin Gaye, Stevie Wonder e John Legend per citarne alcuni.

Nel 2010 arrivano le prime collaborazioni mentre quattro anni dopo l’album Come sabbia, lavoro scritto e composto a distanza tra Torino e Bologna insieme al dj e producer Mista B: in questo album c’è molto rap, la particolare modalità di composizione non ha comunque impedito all’album di riscuotere i suoi risultati tanto che ben due singoli sono entrati nella top ten piazzandosi precisamente al secondo posto della classifica r&b italiana I Tunes .

Dopo il progetto rap nasce in Gionathan l’esigenza di portare la sua musica nei locali, insomma l’astinenza da live si faceva sentire forte e così prende vita il progetto acustico Gionathan & The Groovers, un progetto nato apposta per i live e che racchiude diverse cover assieme a qualche inedito. I live sono molto intimi e coinvolgenti e godono delle presenza sul palco di strumenti come basso, cajon e chitarra acustica. Una bellissima esperienza che porta i ragazzi a classificarsi terzi a Sanremo Rock e al settimo posto al Tour Music Fest. Le versioni acustiche diventano anche un album dal titolo che è anche un gioco di parole, DiVersione Acustica di cui vengono girati anche alcuni videoclip.

Tutto questo è il passato artistico/musicale di Gionathan che ora ha deciso di prendere la strada solista, se così vogliamo chiamarla: il progetto è veramente grande perché mira a espandersi e a coinvolgere anche il mercato ispanico, popolazione che Gionathan ha avuto occasione di conoscere da vicino durante gli anni di lavoro in Spagna infatti è venuto a contatto diretto con diverse persone provenienti anche dall’America latina e avendo appreso che questi nutrono una sincera ammirazione verso quello che è il modo di comporre e cantare italiano ha deciso di omaggiarli con il suo nuovo brano, uscito il 12 Marzo e dal titolo Niente di strano, un pezzo soul autobiografico che mette in luce i lati più veri dell’autore, consapevole di essere arrivato fino a qui scegliendo una strada che va contro corrente e senza scendere a nessun compromesso. Mi parla del divertimento come unico segreto per non soccombere in un sistema di cose ahimè spesso poco trasparente e che non valorizza l’ispirazione dell’artista e non rispetta la sua libertà. La canzone è stata scritta da Gionathan mentre il bassista Antonio Pirrò ha curato l’arrangiamento; si nota inoltre una forte presenza di archi e fiati, l’autore la definisce “una canzone italiana con la forza sonora della musica d’oltreoceano”. Parliamo del fatto che molti artisti italiani sono famosi all’estero ed in particolare in Spagna e Sud America ma spesso si adeguano traducendo in lingua spagnola i loro pezzi, la vera sfida di Gionathan è cantare in italiano e soprattutto un genere che è ancora molto legato principalmente all’inglese come l’R&B.

“Quindi che cos’hanno più di noi gli americani?”, gli chiedo provocatoriamente: “Nulla - mi risponde - sono semplicemente diversi, vedi dal punto di vista prettamente tecnico da decenni lavorano sulla ricerca del suono e sono infatti arrivati a risultati strabilianti in tutti i generi musicali, poi l’inglese è obiettivamente una lingua che segue perfettamente la ritmica per sua natura, inoltre i popoli anglosassoni hanno una maggiore consapevolezza del fatto che un buon risultato è sempre il frutto di un lavoro di squadra e non del singolo, c’è più spirito di condivisione delle idee, dal canto nostro noi italiani abbiamo la fortuna di avere una lingua raffinata, variegata e piena di poesia e quindi siamo forti nella composizione delle melodie, per quanto riguarda il lavoro di composizione siamo quelli “specializzati” , facciamo una cosa e la facciamo bene curando ogni dettaglio, il mio obiettivo è dunque quello di utilizzare nella mia vita un approccio al lavoro che sia un mix dei due".

Con questa convinzione mi racconta di come ama seguire personalmente tutto il processo creativo di un brano, dalla scrittura al mixaggio fino all’ideazione del videoclip, infatti ha un suo studio privato che è il covo dove vengono partorite tutte le migliori idee. Tante uscite radiofoniche programmate, tanti live, un videoclip e forse a fine anno vedrà la luce anche un album.

Concludiamo l’intervista ridendo con un aneddoto simpatico, un pomeriggio di settembre dello scorso anno mentre Gionathan e i suoi Groovers si presentano da Red Ronnie per le selezioni del Fiat Music, arrivano trafelati e all’ultimo minuto, ma riescono comunque a passare esibendosi per ultimi, finita la breve performance se ne tornano ognuno nella propria casa riponendo gli strumenti nelle rispettive custodie, quando ricevono una telefonata dallo staff del concorso che non solo gli comunica di essere stati selezionati ma addirittura che avrebbero aperto il concerto dei The Kolors nella serata di Ritmika, increduli rispondono “È fantastico, ma quando?” “STASERA!”.


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