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Alessio Santini: la maschera è la mia vita!

Alessio Santini è un uomo d’arte, ha una importante carriera e si definisce “Instabilmente felice”.


Perché instabilmente felice?

Felice perché faccio quello che mi piace fare nella mia vita, instabile perché, essendo estremamente esigente, sono sempre alla ricerca di qualcosa in più... non mi accontento mai”.


Ci racconta la sua storia professionale?

Ho iniziato a nove anni con il film Cuore della Mediaset, con Leo Gullotta, Giulio Scarpati e Anna Valle, quasi per caso, dopo questa splendida esperienza mi sono innamorato dell’arte. Quindi ho lavorato in altri film poi mi sono innamorato del teatro e mi sono iscritto alla scuola del Teatro Nuovo di Torino che mi formato molto e parallelamente ho formato una mia compagnia. Avevo la necessità di cimentarmi con una mia produzione e così portai in scena la parodia in versione comica di Romeo e Giulietta. Dopo il liceo ho subito il fascino della Grande Mela, mi sono iscritto alla New York Film Academy e quando sono tornato in Italia ho creato Enjoy!”.


Cos’è Enjoy?

“È una Associazione Culturale di Torino, abbiamo un piccolo teatro, dove da quest’anno gestiamo una rassegna teatrale e inoltre realizziamo progetti artistici e abbiamo una nostra compagnia che si occupa prevalentemente della commedia dell’arte”.

Come mai la scelta della commedia dell’arte?

Io mi sento un po’ vecchio ma innovativo, detto questo ho pensato che la commedia dell’arte fosse il fiore all’occhiello della nostra cultura teatrale e anche lei con la giusta rispolverata poteva essere vecchia ma innovativa. Non dimentichiamoci che la maschera è agli albori di ogni rappresentazione teatrale dalle tribù africane, a quelle asiatiche, fino al nostro Arlecchino”.


Ha ancora un mercato la commedia dell’arte?

Certamente! Abbiamo avuto un riscontro gigante, più all’estero che in Italia. Pensi che quattro anni fa siamo stati contattati da alcuni produttori inglesi e siamo stati ospiti dei più prestigiosi festival del mondo da Edimburgo a Liverpool con quattromila persone entusiaste. Grazie a questi spettacoli adesso, grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea, stiamo per iniziare una tournèè mondiale”.


Se fosse una maschera, quale sarebbe?

Sarei Zanni, perché è un personaggio molto semplice ma molto difficile da interpretare. Mi assomiglia anche lui è riuscito a realizzarsi senza l’aiuto di nessuno, ha dovuto emigrare e per la fame che lui ha ed ho anch’io e non intendo solo di cibo… La maschera è la mia vita!”.


Si ringrazia l’Associazione Culturale Vena Artistica per la collaborazione


Ermanno Eandi



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