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Torino misteriosa: piazza Bodoni e le sue voci

Chi passando per piazza Bodoni non ha mai gettato un occhio sui medaglioni sovrastanti i portici situati sul lato della piazza percorsa da via Mazzini e su via Pomba, raffiguranti personaggi famosi torinesi?

Di loro ve ne parlo dopo. Vediamo ora di conoscere questa piazza, uno dei tanti salotti torinesi.

La piazza è stata creata nella prima metà dell’Ottocento in parte sostituzione del “Giardino dei Ripari”, ampio giardino aperto sui vecchi bastioni del seicento: terminata nel 1835 è intitolata a Giambattista Bodoni, nato a Saluzzo nel 1749 e deceduto in quel di Parma nel 1813, tipografo, incisore e stampatore che creò dei caratteri tipografici che furono il punto di partenza di quelli che sono i caratteri “moderni” tra cui quelli che portano il suo nome.

Nel 1834 la piazza era sede dei macelli e dei mercati dei commestibili.

Sulla piazza si affaccia il Conservatorio inaugurato nel 1928 (architetto Giovanni Ricci) sul sedimento dove tra il 1860 e il 1920 vi era il mercato delle uve e dei vini, mercato che nel 1861 fu coperto da una tettoia in legno crollata, però, pochi mesi dopo l’inaugurazione. Nello scantinato c’era il lavatoio pubblico (in Torino ve ne erano due, l’altro era in via Juvarra): al costo di 5 centesimi erano oltre 200 le lavandaie che avevano modo di avere a disposizione acqua corrente (al sabato e la domenica i lavatoi erano aperti gratuitamente).

Sul lato opposto una lapide ricorda Giuseppe Pomba (1795-1876), fondatore della casa editrice Utet, che abitò in quel palazzo e lì lasciò la sua vita terrena. Al centro della piazza è stato collocato, nel 1891, il monumento dedicato al generale Alfonso Ferrero della Marmora. La piazza ha ospitato manifestazioni politiche, esequie illustri, episodi sanguinosi di cronaca nera ponendola sovente al centro della vita cittadina.


A questo punto vi chiederete tutto questo che centra con la Torino misteriosa.

Come abbiamo detto a inizio articolo lungo i portici di quello che viene chiamato Palazzo dei Medaglioni, portici che si aprono anche su via Pomba, si possono ammirare cinquantadue medaglioni rotondi le cui effigi raffigurano i personaggi illustri che Giuseppe Pomba descrisse nelle sue opere e che a coppie si “guardano” uno con l’altro. Qualcuno lo ha definito il “Pantheon dei torinesi”. Leggenda o verità si racconta che la prima notte di luna piena di ogni mese piazza Bodoni si riempie di voci sussurrate. Chi è presente in piazza può vivere l’emozione di ascoltare gli illustri torinesi raffigurati nei medaglioni che chiacchierano tra di loro. Nella chiacchierata si scambiano, forse, le loro storie oppure commentano quello che succede nella piazza o, ancora, rammentano, rimpiangendoli, i bei tempi andati.

La prossima luna piena si avrà alle ore 2:59:14 del 30 aprile: nella magia della luce tenua e calda dei lampioni, nella speranza che finalmente il tepore primaverile ci avvolga, si presenta l’occasione per recarci, silenziosamente, in piazza Bodoni e scoprire se veramente questi personaggi che hanno fatto la storia di Torino parlano tra di loro. Fino ad allora, nel dubbio, mi piace credere di si e pensare che si può vivere la possibilità di ascoltare le voci di Barbaroux, Baretti, Cottolengo , La Grangia, Baretti, Beccaria e molti altri.

Fabrizio Capra

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