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Gabriele Giudici: resident dj del cuneese e produttore internazionale

Comincio subito col dirvi che Gabriele Giudici, originario e residente nel paesino di Niella Tanaro nel cuneese, che come nome d’arte usa semplicemente il suo, non è solo un dj anche se molti affezionati delle serate cuneesi forse lo conoscono principalmente per le sue costanti presenze nei locali come residence di successo degli ultimi anni.

Ma cominciamo dal principio, tutto ha inizio quando Gabriele era un sedicenne appassionato di musica e motori (la moto) ma potendo scegliere come spendere i suoi soldi sceglie la prima delle due e così acquista la sua prima minimale attrezzatura da dj che gli permette di apprendere le basi e di divenire l’intrattenitore delle feste liceali e non solo, frequenta poi diversi corsi per affinare la tecnica, specialmente con i vinili che dice avere un fascino totalmente unico, e così si conquista la presenza fissa in alcuni noti locali dell’epoca come il Palà di Boves ma soprattutto il Rouge Et Noir di Lurisia dove rimane per quattro anni indimenticabili e dove instaura un bellissimo rapporto con quello che comincia a diventare il suo pubblico affezionato, grazie anche alla completa fiducia e disponibilità data ad un giovane ragazzo dai gestori. Ma non dimentichiamo gli Ex Lavatoi di Cuneo dove ha suonato per diversi venerdì sera. Il suo pubblico lo segue e si fida di lui, questo permette a Gabriele di sentirsi libero nella sua espressione artistica ed è così che sperimenta le sue playlist che tengono sempre conto dell’epoca presente ma nel frattempo con un occhio guardano già al futuro e prendono forma dei mash-up vari e coinvolgenti. Una grande cultura musicale quindi quella di Gabriele che non si ferma mai, ama viaggiare e dai viaggi nascono esperienze, condivisioni e preziose collaborazioni di cui vi parlerò fra poco.

Intanto il nostro dj crea il suo piccolo studio home made nella sua Niella Tanaro, il Groove Eater Studio che condivide con il suo collega Luna e inizia a lavorare alle sue produzioni personali che decide di far conoscere in tutta Europa, arriva in Germania, Spagna, Amsterdam, ecc. ma anche in Costa Rica.

Ha poi l’occasione di conoscere in un corso a Milano Luca Pretolesi, grande tecnico del suono da cui apprende molto e tramite il quale entra in contatto concreto con lei, Miss Bright Lights, artista pop americana, nonché song writer, producer e dj internazionale che ha scritto brani per altrettanti grandi nomi del calibro di Britney Spears e Justin Bieber; in realtà si erano già sentiti i due, anzi scritti via mail in quanto Gabriele aveva utilizzato un sample kit della sua voce per un suo brano che era arrivato all’orecchio della cantante la quale si era sinceramente complimentata con lui. Da qui nasce la collaborazione, spontanea e sincera , quella che fa deviare la strada di una famosa pop star in tour in Europa dalla Svizzera a Niella Tanaro; Gringa è il risultato di questa collaborazione, il brano è un pezzo dance che strizza l’occhio al pop, orecchiabile e che uscirà ad aprile, Bright Lights ha composto il brano mentre Gabriele l’ha co-prodotto e si è occupato del missaggio.

Altro grande successo è stato il remix di Coco, brano di O.T. Genasis, che Gabriele ha appunto remixato e messo a disposizione in rete e che in seguito al successo di download è stato scelto da Albertino per la sigla della serata di gala One Love di Radio Deejay. Ma non solo, il brano, nella versione di Gabriele Giudici arriva anche alle orecchie di Bob Sinclair, uno dei punti di riferimento del nostro producer.

Parlavamo prima di Amsterdam, dove tra l’altro si svolge annualmente il festival Amsterdam Dance Event al quale Gabriele parteciperà anche quest’anno per il terzo anno consecutivo, ed è appunto in Olanda che conosce Don Diablo, considerato l’undicesimo dj al mondo per fama tanto da aver collaborato con artisti come Rihanna, Coldplay, Justin Bieber, ecc... Anche Don Diablo suona i brani di Gabriele in giro per il mondo. Nell’ottobre 2017 esce invece Grime shit, altro successo che viene suonato ancora da David Guetta.

Soddisfazioni internazionali ce ne sono state molte nella carriere di Gabriele ma per lui è importante scoprire cose nuove e non necessariamente le novità si trovano lontane, ad esempio la collaborazione che ha avuto con il cantante Cristian Barra, frontman dei Madyon possiamo definirla quasi a chilometri zero perché l’artista è cuneese , in questo caso un ritorno alle origini, con lui è stato uno scambio reciproco: per il brano Never let you down di Gabriele e per il brano Real life di Barra.

Difficile mettere giù tutto quello che ci siamo detti in due ore al telefono ma posso dirvi che abbiamo parlato di rapporto con il pubblico a proposito del quale Gabriele mi ha detto: "Ogni situazione è diversa, il dj è un osservatore quindi si rende subito conto di che pubblico ha davanti ed in base a quello sceglie e mixa la sua musica, bisogna catturare l’attenzione nei primi minuti ma poi mantenerla, è questione di fiducia, se il pubblico si fida ti segue ovunque e così quando mi trovo nelle situazioni più mainstream con un pubblico variegato le mie playlist sono delle altalene tra hit del momento e canzoni mie, o anche pezzi di altri ma più originali, magari mai sentiti dai più e inoltre bisogna anche saper anticipare il momento”. Ma parliamo anche di viaggi, anche perché Gabriele ama viaggiare sia per lavoro che per passione e anzi, dice di non saper più distinguere le due cose nel senso che da un po’ di tempo la sua passione è diventato il suo lavoro e non c’è un più un confine, e soprattutto il viaggio è ciò che lo ha portato a questi incontri, e questi incontri oltre a delle collaborazioni professionali lo hanno portato a scoprire che le più grandi star internazionali, quelle di talento, sono spesso delle persone molto semplici e alla mano. Concludiamo con una domanda secca: dimmi la tua playlist ideale, quella dei sogni, e la risposta è per me sorprendente: “Al primo posto ci metto Confortably numb dei Pink Floyd, al secondo Invisibili di Cristiano de Andrè (alcuni passaggi di questa canzone mi emozionano non poco), al terzo Vita Tranquilla di Tricarico, poi i Duft Punk con Giorgio by Moroder e infine la colonna sonora di Donnie Darko, uno dei miei film preferiti, Mad World”.


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Roberta Tetto

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