Piemonte misterioso: l'enigma Saliceto
Saliceto, Alta Langa. Un tiro di schioppo dalla Liguria.
Sabato. Parto da Torino e raggiungo il piccolo paese incastonato tra le colline. Voglio vedere e capire di persona cosa fa di questo piccolo borgo della val Bormida uno dei paesi più enigmatici d’Italia per la quantità di luoghi e avvenimenti particolari.
L’omicidio mai risolto di un curato, Giovanni Battista Fenoglio, avvenuto il 29 luglio 1875, la presenza dei Templari, antichi tesori – si parla di una imbarcazione saracena tutta d’oro in cima alla Collina della Rosa - simboli esoterici e alchemici sulla facciata di una Chiesa, una Via Crucis alla rovescia, la presenza per una notte della Sacra Sindone, un emblematico Cardinale che per pochissimo non ascese al Soglio di Pietro, la spada nella roccia, un Castello con affreschi il cui significato non è mai stato del tutto chiarito, l’antico culto di Giano bifronte, il Bafometto, Ermete Trismegisto e molto altro.
Arrivo. Parcheggio. Decido di concentrarmi principalmente sul luogo più emblematico del posto: la Chiesa di San Lorenzo. Forse opera dell’Alberti, forse del Bramante o di qualche ottimo allievo dei due, la Chiesa fu costruita tra il ‘400 e il ‘500 su impulso di uno dei personaggi più influenti dell’Europa del tempo: il Marchese di Finale, Cardinale Carlo Domenico Del Carretto. Intimo di Leonardo, amico fraterno di Luigi XII di Francia e del Cardinale della Rovere che, per un soffio, gli sottrasse il soglio di Pietro, il Cardinale Del Carretto sembra frequentasse Cenacoli neo platonici e fosse a conoscenza dei segreti della Cabala.
Ecco la Chiesa. Lo sguardo, come un turbine, passa velocemente in rassegna una parte e l’altra della facciata. L’ho visto! Ho un sussulto.
Il Bafometto, l’esoterica figura antropomorfa così come descritto dal Cancelliere Guglielmo di Nogaret, che premise agli inquisitori di accusare di idolatria i Templari è lì, in alto. Sull’estrema lesena di destra. Giano bifronte fra le corna del Capricorno è esattamente all’opposto sulla lesena di sinistra. Templari e antichi culti pagani. L’emozione è forte. Penso: il Bafometto sulla facciata di una Chiesa! Unico caso in Europa.
Poi, in corrispondenza dell’ingresso della navata di destra l’Araba Fenice, Simbolo alchemico di Rinascita. Sopra l’entrata della navata sinistra, invece, c’è il Pellicano che nutre i suoi figli. Il Pellicano è Simbolo esoterico di Cristo ma anche della confraternita dei Rosa Croce. Non è un caso che il 18° del Rito Scozzese Antico e Accettato sia il Cavaliere dell’Aquila (più propriamente la Fenice) e del Pellicano?
Ancora: all’ingresso della navata centrale ci sono due Colonne, quella dell’Apprendista e quella del Compagno. Come le due Colonne del Tempio di Salomone: Boaz e Joachim.
L’Apprendista e il Compagno. Allusioni ai due San Giovanni, quello Custode della Porta solstiziale invernale che apre il Cammino degli Uomini e l’altro, Custode della Porta Solstiziale estiva che apre il Cammino degli Dei. Su entrambe le Colonne è presente la figura di Ermete Trismegisto e sono scolpiti simboli esoterici e alchemici, come l’Athanor, il fornelletto degli alchimisti, che prefigurano il percorso che l’Iniziato deve intraprendere per raggiungere la Luce. Per trasformare il piombo della sua Anima nell’Oro del Suo Spirito. L’Essenza della Pietra Filosofale.
Ecco tredici Rose di San Giovanni dentro una spirale presso la Colonna dell’Apprendista e quattordici Rose presso quella del Compagno. Tredici: numero magico. Tredici, come il numero dei Cavalieri Templari che si riuniva durante i Capitoli Segreti dell’Ordine. Tredici come Gesù con gli Apostoli. Tredici come i commensali della Tavola Rotonda, Artù coi Cavalieri. Tredici, come il Tredicesimo Arcano maggiore dei Tarocchi, la Morte. La Morte Iniziatica che conduce alla vera Conoscenza. La Rosa a cinque petali: Simbolo del ventre della Grande Madre che genera la Vita. Quattordici: come le Stazioni della Via Crucis. Il Percorso che conduce l’Iniziato alla Morte, per trovare, dopo la purificazione, la Risurrezione. La Via Crucis, che qui, è alla rovescia: gira in senso orario.
Leggermente defilato rispetto alle figure principali è scolpito un quadrifoglio all’interno di tre cerchi concentrici. Il quadrifoglio Simbolo dei quattro elementi, fuoco, acqua, aria, terra, all’interno dei cerchi che rappresentano le tre fasi della Grande Opera: l’Opera al Nero, l’Opera al Bianco, l’Opera al Rosso. E poi, piante esotiche come il sifio e animali mitologici, salamandre, basilischi, rane volanti. Infine, sulla Colonna del Compagno vedo incisa una piccola pianta di teosinte. È il granturco originario. Quello coltivato dagli Aztechi. Impossibile che stia lì. Quando la Chiesa fu edificata il Messico non era – ufficialmente – ancora stato scoperto.
La facciata della Chiesa di San Lorenzo è un libro di pietra per Iniziati. Sono in estasi.
Saliceto in tempi remote era un centro di culto di Giano? Il salice piangente presente nel suo stemma rimanda immediatamente al mito pelasgico di Fetonte. Forse il libro di pietra inciso a San Lorenzo è un monito per gli Iniziati affinché non facciano la stessa fine dell’eroe del mito? L’Iniziato deve sapere qual è la Via della Conoscenza. Deve avere la consapevolezza di come si manovra il carro del Sole. Il carro della Luce. Pena la fine inflitta da Zeus allo sciagurato figlio di Apollo. Saliceto dovrebbe quindi essere una porta iniziatica? Non solo un luogo fisico, ma un ambiente dello Spirito pieno di Energia? I Templari lì presenti celavano, forse, questo segreto tramandato poi per secoli e sapientemente custodito dal Cardinale Del Carretto e, infine, inciso sulla facciata della Chiesa di San Lorenzo?
Mi accorgo che, preso da mille pensieri, ho fatto troppo tardi. Purtroppo non ho più tempo per concentrarmi sugli altri luoghi del mistero: il Castello, la Collina della Margherita, ribattezzata dai Templari Collina della Rosa. Mi riprometto di tornare. Riesco a notare la presenza nei pressi dell’ingresso del maniero, di una spada incastonata dentro una roccia. La leggenda di Artù qui sembra avere reale consistenza. La spada quale simbolo del discernimento, imbrigliato dalla roccia - le passioni terrene – che impediscono a chi vuole intraprendere il cammino della Conoscenza di diventare Re di sé stesso? Chi estrae la spada dalla roccia diventa Re.
Risalgo frastornato in macchina.
Parto per rientrare alla base con più dubbi e domande di quando sonoarrivato. Lascio incantato l’Alta Langa. Terra di misteri e di ottimo vino.
servizio foto-giornalistico di
Roberto Maggio