Mystery - Il Gioco Delitto ispirato da Agatha Christie
“L’idea è nata per una passione smisurata per il genere giallo. In particolare un’ossessione un po’ maniacale per Agatha Christie e quindi per i suoi libri e le serie televisive tratte dai suoi lavori. Nella testa ronzava sempre un po’ la stessa domanda: come sarebbe entrare dentro un romanzo giallo? Il modello delle classiche cene con delitto proposte dai ristoranti non ci soddisfacevano, volevamo che i giocatori fossero a tutti gli effetti parte attiva del mistero, che fossero sospettati o assassini. Volevamo ricreare quelle atmosfere dense di mistero, la sensazione di fare veramente parte di un’indagine. Quindi abbiamo iniziato a fare dei test e abbiamo scoperto che quello che stavamo cercando di creare esisteva già e si chiamava murder mystery party, diffusissimo in Inghilterra e negli Stati Uniti. Le ‘celluline grigie’ tanto amate da Poirot hanno cominciato a mettersi in moto ed ecco che è nato Mystery - Il Gioco Delitto!”: questo è quanto recita la loro presentazione.
In un angolo anacronistico di Torino Comics troviamo un gruppo di ragazzi in costume nel set di uno sfarzoso salotto elegante di inizio '900.
Originari di Torino portano avanti da diverso tempo un progetto originale e molto personale che così descrivono: “Un gioco di ruolo nato dall’idea di alcuni ragazzi torinesi, tutti uniti dalla passione comune per il mondo del giallo, in tutte le sue forme. In fondo gli scenari descritti nei romanzi di Agatha Christie, ovvero la campagna inglese, ricordano un po’ i paesaggi delle langhe piemontesi, con i suoi piccoli e ‘apparentemente’ tranquilli paesini. Trovare l’ispirazione non è stato difficile!”.
Facciamo quindi la conoscenza di cinque ragazzi che portano a fare un passo avanti il gioco di ruolo e la cena con delitto mettendo al centro non attori ma giocatori utilizzando il web: Gianluca Argentero che si occupa della scrittura dei misteri, Eduardo Viviani che si occupa della parte visuale, Denise Aimar che cura tutte le fotografie promozionali, Adriano Viviani che si occupa dello sviluppo e gestione del sito e Eleonora Sacco editor e supervisore delle storie e dei misteri.
In un'intervista per noi rispondono ad alcune domande.
Come funziona?
“Un delitto, degli indiziati, delle indagini, un assassino. Dopo aver selezionato il numero dei giocatori e scelto uno dei misteri, si potrà scaricare da internet la propria mystery box. Ogni partecipante dovrà vestire i panni di uno dei sospettati e avrà a disposizione una scheda personaggio che racchiude la sua storia, degli indizi (come un ritaglio di giornale, una vecchia lettera o una misteriosa fotografia), dei segreti e delle precise azioni da compiere nel corso del Gioco Delitto. L’obiettivo del gioco è quello di svelare il mistero e smascherare l’assassino. Il colpevole? Proprio uno dei giocatori che farà di tutto per depistare le indagini e non farsi scoprire”.
Tutto si svolge sempre in un'ambientazione molto specifica, classica, quella di origine del genere giallo... Perché? Cosa trovate sia così affascinante in particolare in quel mondo?
“Il perché risiede sicuramente nei libri di Agatha Christie e in quel mondo che lei ha largamente contribuito a creare. La passione verso i suoi libri ci ha fatto affezionare alle sue ambientazioni. L’aspetto che ci intriga di più è proprio quello di un nucleo ristretto di persone che a un primo sguardo regala un’immagine di calma apparente ma al cui interno si annida invece un groviglio di passioni represse, spesso malvagie, che ‘naturalmente’ sfociano poi nell’omicidio. Poi ovviamente c’è la fascinazione per quegli anni, dal 1920 al 1950 c’è un fiorire di bellezza estetica, dagli abiti all’arredamento, passando per la musica e il modo di vivere. Irresistibile il desiderio di catapultarci dentro, anche se solo per un paio di ore!”.
Perché il gioco delitto è così diffuso un Inghilterra, ma così poco conosciuto in Italia e nelle altre parti del mondo?
“Il murder mystery game, ribattezzato da noi Gioco Delitto, oltre ad essere diffusissimo in Inghilterra è anche molto conosciuto negli Stati Uniti D’America e in minor parte in Francia e in Germania. Credo che la risposta non sia una sola: da un lato c’è ancora un po’ di snobismo nei confronti del gioco di ruolo come se fosse un passatempo relegato soltanto a una nicchia di nerd, dall’altro c’è proprio una questione culturale legata alla scarsa diffusione delle feste/gioco in casa. Negli ultimi quindici anni le attività fuori porta sono state considerate l’unica fonte di vero divertimento e solo adesso si sta risolidificando l’idea che le attività ludiche svolte fra le mura di casa possano essere altrettanto valide, se organizzate per bene. Basti pensare al “rinascimento” dei giochi in scatola di questi ultimi anni e, azzardando anche un po’, anche l’avvento del delivery food. Stare a casa is the new uscire. Il Italia c’è una percentuale molto piccola che sa davvero cosa sia un murder party, forse anche per via della sua fruibilità, meno immediata rispetto alle escape room che seppure recenti sono ormai ovunque”.
A cosa ci si ispira per creare una storia, dei personaggi, un intrigo... come nascono le idee?
“Un’idea può nascere da qualsiasi cosa, a volte è una conversazione sentita di sfuggita su un tram altre volte è un fatto di cronaca veramente accaduto, o anche un dettaglio particolare e assolutamente casuale su cui ti soffermi e fa scattare la scintilla sulla dinamica del delitto. E poi tanta musica, che è sempre la linfa di tutte le storie. Molte canzoni jazz e swing di quel periodo e diverse colonne sonore. Di film gialli, ovviamente”.
È difficile portare avanti questa idea in un paese dove non è radicata nella cultura?
“È difficile soprattutto superare il primo scoglio, ovvero quello di far capire che cos’è e come funziona. La meccanica poi è molto semplice e intuitiva. Le cene con delitto con gli attori hanno spianato un po’ la strada, ma ora i partecipanti possono essere i veri protagonisti. Una volta toccato con mano le reazioni sono sempre divertite. Cambiano i misteri ovviamente e si può scegliere di addentrarsi in intrighi più difficili ma la struttura di base resta sempre quella: un gruppo di amici che attraverso indizi e alcune azioni devono scoprire chi tra di loro sia l’assassino”.
Un nuovo e moderno mezzo di diffusione per il giallo, quindi, Mistery il Gioco Delitto, per approfondire o cimentarsi nel vivere un’esperienza autentica di un classico Giallo d’Autore, si può visitare il loro sito www.mysteryilgiocodelitto.it e scoprire di più o appassionarsi a questo mondo…
Alessandro Sacchi