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Siamo schiavi della nostra libertà

Lo scrittore Lauren Gouze affermava: Si mettono a citare Alain: “la libertà di uno finisce dove comincia quella degli altri”, ma poi pensano in modo tutto differente: “La vostra comincia dove finisce la mia”. Ed è questo che cambia tutto!

Come tutti i venerdì sera viaggio con la mente alla ricerca dell’ispirazione che mi condurrà alla stesura dell’editoriale del sabato e la mia attenzione cade su questo aforisma che ne contiene un altro.

Mi ha fatto riflettere parecchio e mi rendo conto quanto sia sempre attuale questa affermazione.

La nostra è una libertà decisamente fasulla perché, alla fine, di qualcuno o di qualcosa siamo sempre schiavi.

Siamo schiavi di chi ci impone come dobbiamo vivere e ce lo fa passare come se fosse una nostra scelta. Siamo schiavi di tanti oggetti ormai di uso comune dei quali non riusciremmo più a farne senza.

Siamo schiavi delle apparenze e dell’omologazione.

Siamo schiavi dei condizionamenti.

Siamo schiavi dei falsi coinvolgimenti che ci impediscono di partecipare e di poter esprimere la nostra opinione.

Siamo schiavi quando non possiamo dire che un qualcosa è bianco e qualcos’altro è nero nel nome di una non so bene diplomazia. Siamo schiavi del pensare di che cosa può dire di noi la gente. Siamo schiavi dell’apparire altrimenti rischiamo di essere nessuno (o almeno qualcuno ce lo vuole far credere).

Siamo schiavi...

Siamo schiavi della nostra finta libertà. Nikolaj Berdjaev, filosofo russo, disse: “La libertà è innanzitutto il diritto alla disuguaglianza”. Ecco mettiamo tutto insieme e poniamoci una domanda: siamo veramente liberi?

Sono dell’opinione che la nostra libertà esiste ma è come una crisalide che non si è ancora trasformata in farfalla e siamo noi che dobbiamo governare e a scandire i tempi dell’evoluzione.

Se imparassimo veramente a rispettare gli altri, non improntassimo la nostra esistenza sull’insulto, la cattiveria, l’arroganza forse un piccolo passo avanti nel nome della libertà individuale lo si può fare. E forse è bene farlo prima che sia troppo tardi.

Mi dicono: se trovi uno schiavo addormentato, non svegliarlo, forse sta sognando la libertà. Ed io rispondo: se trovi uno schiavo addormentato, sveglialo e parlagli della libertà” (Khalil Gibran).

Fabrizio Capra

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