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The Natural Dub Cluster: facciamo ballare l'amore per la natura

I tre fratelli Moscoloni (Federico, Gianluca ed Enrico) sono i componenti del The Natural Dub Cluster, progetto dub elettronico nato nel 2009 dalla comune passione per il genere ma anche da un legame che va oltre quello di sangue e da una visione della vita, che pur con differenze, guarda nella stessa direzione.

Ognuno di loro ha un ruolo all’interno del trio, c’è Gianluca, dall’ampio background musicale, diplomato all’accademia di belle arti ed esperto di multimedia e grafica che suona il basso, strumento fondamentale nella musica elettronica, poi c’è Federico, il fratello maggiore che si occupa della parte di sintetizzatori ed infine Enrico, da poco diplomato al Conservatorio , in musica elettronica, il dub master a tutti gli effetti. Con questa formazione compongono, registrano e si presentano sul palco, anzi, sui palchi, visto che in nove anni hanno fatto tour in Svizzera , Francia ed est Europa con una trentina di concerti all’anno. Ma partiamo dagli inizi , il primo album è del 2010 e porta il nome di Neg-entropy, prodotto da Paolo Baldini, il primo esperimento, loro lo definiscono “acerbo” nel senso che ancora non si percepiva la direzione netta che invece hanno poi preso in futuro, sia a livello di suono che di contenuto, un caos positivo insomma dove convergevano tutte le loro conoscenze fino ad allora esplorate sulla bass music.

Questo album, così come il successivo del 2014 intitolato In Deep ha permesso loro di uscire in compilation di genere molto importanti come la Italian Dub Community che ha riscosso un buon successo anche in Francia. Il secondo album è molto più cupo come sonorità, introspettivo, ma allo stesso tempo più maturo e strutturato come un concept album, proseguono le collaborazioni con Ike (caro amico da loro definiti il “non fratello”) ed Olivia Folchi, con i quali hanno instaurato un sodalizio che tutt’ora perdura. Oltre a queste due collaborazioni citiamo anche quelle con Uochi Toki e Lili Refrain. Inizia anche la collaborazione con l’etichetta Elastica Records di Firenze. Sempre attivi con diversi remix di altri artisti, nel 2016 fanno uscire, sempre per Elastica Records, la versione remix invece di In deep che si intitola B deeper ed anche qui appaiono tra gli artisti presenti in diverse compilation internazionali come la Wake up francese. B deeper vede la partecipazione di diversi artisti della scena dub ed elettronica italiana ed internazionale che con il loro stile reinterpretano i brani del secondo album della band: Madaski, Paolo Baldini, Victor Rice, Paolo Bragaglia, Deleted Soul, deDUBros, Smokefade.

Dopo aver girato l’Europa tra festival estivi e tour i tre fratelli si chiudono nuovamente in studio nella loro casa di campagna di Cingoli (MC) per trovare ispirazione per l’album successivo che vede la luce ad inizio aprile di quest’anno ed è tutto incentrato sul macro tema della biofilia, tema caro a tutti e tre i componenti, i contenuti si fanno più chiari e diretti, approfondiscono il concetto del sentirsi parte di un sistema che mette sullo stesso piano tutti gli esseri viventi dai vegetali, agli animali di qualsiasi specie fino ad arrivare all’uomo, ed è l’empatia verso tutto ciò che fa parte di questo mondo il fulcro di questo pensiero, ma a volte invece di provare empatia è più facile avvertire paura , da qui il titolo di Biosfear, un album sperimentale ed eterogeneo in cui si avverte la grande ricerca ritmica, il basso sempre più presente mentre ci si scosta dai canoni ritmici classici che vogliono ad esempio una cassa “dritta” molto accentuata cadenzata su accenti predefiniti, anche la velocità è meno incalzante anche se la psichedelica che li contraddistingue ed il ritmo incessante rimangono. Composto di nove pezzi Biosfear vanta quattro importanti collaborazioni nei cosiddetti featuring, il primo è il singolo attualmente uscito di cui allego il video, dal titolo Bi vede la collaborazione con l’autrice e cantante Chiara Castello che sviluppa il concetto di identità, poi torna di nuovo Olivia Foschi, cantante jazz/blues italo-americana che ha scritto il brano Humanized , molto creativo Ike con la sua Fractal Error ed infine Rayna che scrive Mi No like Dem come protesta contro lo sfruttamento e le logiche di potere. Molto soddisfatti dei compagni di viaggio che li hanno affiancati nella realizzazione del disco i TNDC hanno deciso di fare uscire l’album anche in versione vinile, oltre che in digitale, TDDT alias Federico, mi racconta di come il vinile abbia tutto un altro sapore, seppure ingombrante rappresenta il tempo, non essendo così immediato e facilmente fruibile richiede passione vera: “Se ascolti della musica su vinile te la godi intensamente, sei tu che la scegli e hai la pazienza di seguirla e cercarla”. Con Biosfear inizia anche la collaborazione con un'altra etichetta, la 4Weed Records.

Finalmente parliamo di live, la parte che ogni artista ama maggiormente e in particolar modo chi fa musica elettronica, i live dei Natural Dub Cluster sono da sempre accompagnati da delle visual curate ad hoc, delle produzioni grafiche molto varie, dalle scritte, agli spezzoni di discorsi di personaggi dell’ambito scientifico, letterario, cinematografico ecc; le visual per il Biosfear tour sono state curate da Stefano Quadrini e Andrea Mattioli; la novità live del tour 2018, già arrivato alla sua quinta data, sesta con quella di domani a Ferrara, è la scelta di uno schermo circolare posizionato nel centro del palco che permette ai musicisti di essere “intravisti” in controluce. C’è tanta preparazione e tanto lavoro in vista dei live ma in questi casi l’improvvisazione la fa da padrona, è il pubblico a decidere che direzione prendere e i musicisti lo accompagnano per mano. Federico mi racconta che alcune radio americane come la KFI stanno passando i loro brani di Biosfear, nonché la Culture Dub in Francia, quindi mi ri-sorge la domanda “Come mai tutti questi successi internazionali e in Italia …un po’ meno?" Riferendomi alla musica elettronica, non a loro in particolare visto che comunque hanno riscosso un discreto successo anche da noi.

Beh, in Italia è ancora molto presente la cultura del live improntata sulla formazione classica da rock band, chitarra, basso, voce e batteria e siamo un po’ meno aperti alle sperimentazioni, questo è sicuramente il motivo principale a mio avviso, ma ce ne potrebbero essere diversi altri scavando a fondo nella nostra tradizione musicale e non solo, ma ci vorrebbero altre due ore, e diventerebbe pesante credimi” ride Federico. Infine mi piace sottolineare la particolarità di questo trio dub, ossia l’attenzione alle tematiche, da sempre sono legati alla “terra” sia intesa come pianeta che come elemento della natura (Federico è anche un apicoltore) per cui ogni legame che ne deriva (dal legame fraterno, alle collaborazioni con artisti, etichette, ecc) ed ogni contenuto è sviluppato sulla base di ciò, di un modo di concepire la vita che si basa sul rispetto degli esseri viventi e dei tempi della natura, ad esempio amano l’idea di dedicare il tempo necessario alla composizione di un album e di farlo uscire solo quando ultimato, anziché sfornare un singolo alla volta mettendolo immediatamente in pasto al web come richiedono i tempi “frettolosi” di oggi.


FORMAZIONE

TDDT (Federico Moscoloni): synthaphone/drum programming BASSTRIDE (Gianluca Moscoloni): bass /arrangement H (Enrico Moscoloni): dubbing/effects


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Roberta Tetto

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