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Torino misteriosa: i diavoli irriverenti di via Arsenale

Torino demoniaca, Torino città di Satana, Torino città del diavolo…

foto di Vittorio Destro

Che questo accostamento sia verità oppure che, goliardicamente, si sia creata una immagine ad hoc sta di fatto che Torino ha sempre avuto una particolare attenzione alla presenza del diavolo.

Poi se ci guardiamo attorno scopriamo riferimenti al signore degli inferi in molti palazzi della città Sabauda, ogni angolo propone facce mostruose e allegoriche.

Ponendo solo un po’ di attenzione si finisce sempre nell’imbattersi in qualcosa che ci rimanda alla sua infernale presenza: teste di diavoli sparsi un po’ ovunque sulle facciate, sui portoni, nella cupola della Real Chiesa di San Lorenzo… i diavoli sono stati posti perfino a reggere delle lampade.

Ebbene si anche a reggere la luce, decisamente anacronistico per un principe delle tenebre.

Si tratta di due figure demoniache incatenate al muro, infatti, quelle che troviamo in Via Arsenale al numero 21, sono due esseri fantastici, frutto della bizzarria architettonica tipica della città, che sorreggono, in modo irriverente, le lampade ai lati del portone del palazzo in stile Liberty, edificato nel 1895 su progetto dell’architetto Luigi Beria e che fu sede centrale Rai.


foto Giusy Virgilio

Questo edificio fu chiamato anche “Palazzo della fortuna” in quanto lì venivano recapitati i biglietti che gli italiani spedivano per partecipare ai concorsi indetti dalla Rai (anche il gioco è figlio del diavolo?).

foto Giusy Virgilio

Torniamo ai nostri due protagonisti: una delle tante chiavi di lettura per la loro presenza su quel portone afferma che furono messi lì per fronteggiare, irriverentemente, i due edifici ecclesiastici posti di fronte, il Palazzo della Curia e la Chiesa dell'Immacolata Concezione, in un'epoca (XIX-XX sec.) in cui l'ingerenza ecclesiastica nella vita comune era ingombrante e pesantemente avvertita dalla comunità laica.

Questa scelta non fa altro che confermare la tradizione torinese che evidenzia un forte dualismo tra chiesa e laicità, tra il bene e il male, tra sacro e profano.


Una caratteristica propria dell’ex capitale del Regno.

Fabrizio Capra

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