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Daniele Miola: la giovane voce del cantautorato torinese

Sentirete spesso parlare di lui nei prossimi mesi, è giovanissimo, promettente e ha le idee chiare, Daniele Miola ha 21 anni, studia all’università, di lavoro consegna pizze a domicilio, ha una fidanzata e nel frattempo scrive musica.

Cresciuto a pane e Nomadi grazie alla passione di suo padre (seppur non musicista) e influenzato da tutto il meglio del cantautorato italiano da De Andrè a Guccini, Daniele scrive inconsapevolmente uno dei suoi primi testi all’età di circa dieci anni, dopo la scomparsa del nonno, non era ancora una canzone, era una riflessione che ripresa qualche anno dopo è diventata poi uno dei suoi pezzi del primo album. La canzone si intitola Sogni di un astronauta ed è quello a cui Daniele è più affezionato. Prima di intraprendere la strada da solista Daniele ha militato nel gruppo dei Sanserdì con il quale sono usciti diversi pezzi scritti e composti da lui (un EP di quattro pezzi per la precisione), come Segui la tua strada, perfetto esempio di musica leggera italiana, la chitarra in primo piano, un testo che sprona a non smettere di inseguire i propri sogni senza farsi condizionare dalle opinioni altrui e una musica spensierata composta da una linea di base semplice e che colpisce.

Dei Sanserdì si è portato dietro l’amico bassista Francesco Boniforte che lo accompagna nelle esibizioni live, oltre a lui ci sono diversi musicisti che di volta in volta si alternano, cito il batterista Anselmo Morello che ha studiato al prestigioso college musicale di Berklee a Boston e Marco Cara, laureato al Conservatorio G.Verdi Di Torino, che ha partecipato al brano Il giardino delle betulle, mi soffermo un attimo su questo pezzo, l’ho ascoltato la prima volta seduta su un divanetto del Greenstain Studio di Torino assieme a Stefano Zarino e ne sono rimasta rapita, la voce matura e profonda di Daniele, un testo toccante, la linea di violino che aggiunge tutta la malinconia che un pezzo di questo genere richiede. La canzone è stata scritta subito dopo un viaggio nei luoghi delle deportazioni, uno dei tanti viaggi della memoria che da varie parti d’Italia partono con un treno alla scoperta di quei luoghi che più di cinquant’anni fa furono teatro di orrore e dolore. Daniele mi spiega che questi tipi di viaggi nella sua visione, così come la necessità di scrivere questo pezzo, devono avere lo scopo principale di risvegliare qualcosa nelle generazioni future: “Mi piaceva l’idea di parlare delle stragi della deportazione da un punto di vista interno, immedesimandomi in uno dei deportati, consapevole di non poter sentire le medesime sensazioni ho però voluto andarci molto vicino e cercare di trasmettere il senso di privazione che quelle persone hanno provato”. Il video (che pubblichiamo in fondo all'articolo) è stato girato in una fredda giornata dell’inverno di Cracovia, partiti in auto Daniele e i ragazzi della 011 Production hanno scelto la città polacca e i suoi luoghi per ambientare le scene, si vede una parte del ghetto ebraico, della sinagoga e l’inquadratura del filo spinato. A breve uscirà invece un singolo decisamente più leggero ed estivo che si intitola Un biglietto per la luna, che parla di amori da “spiaggia” mentre da settembre sono in programma altri singoli.

La missione di Daniele è portare contenuti e stimolare le nuove generazioni a pensare, ad andare a fondo alle cose, la musica può nel suo piccolo fare questo ma deve essere musica ambiziosa “Non ho nulla contro chi fa musica trap ma non è positivo ascoltare solo pezzi con testi principalmente superficiali, per creare un futuro i giovani della mia età hanno anche bisogno di conoscenza, cultura, consapevolezza”. E a proposito di cultura, la sua cultura musicale è molto ampia, "Anche perché – mi dice - prima di criticare qualcosa bisogna conoscerla a fondo, altrimenti è una critica vana”, lui ascolta molto rap americano ma anche i grandi cantautori italiani come dicevamo prima, apprezza le qualità espressive e compositive di Caparezza, ascolta molto jazz ma non disdegna nemmeno Ligabue per la sua incisività. Parliamo anche di successo, che cosa accadrebbe a Daniele se dovesse arrivare all’improvviso? “Mah, per me il concetto di successo ed il concetto di felicità non sempre coincidono, il successo ce l’ho già perché ho avuto diverse soddisfazioni, anche se le mie produzioni sono tutte auto finanziate, sono contento perché ho ricevuto diversi apprezzamenti finora, se parliamo di 'quel' tipo di successo, ossia dei soldi, beh se arrivasse farei in modo che fosse solo la conseguenza di tanto lavoro, dedizione, passione e dell’apprezzamento di ciò che faccio, nient’altro”. Dei talent show mi racconta che non li segue molto, non guarda molta TV in generale anche per mancanza di tempo, non la escluderebbe a priori una partecipazione ma la prenderebbe molto “con le pinze” sempre con in mente il concetto del suo pezzo “Segui la tua strada” senza dimenticare ciò che lo ha spinto a intraprenderla e a continuare. Nel suo caso sono i legami, molto forti con le persone che gli vogliono bene, in primis la famiglia, gli amici veri, la fidanzata, tutti coloro che lo appoggiano senza pressioni, sono il collante che unisce la vita quotidiana, i sogni e la musica.


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Roberta Tetto


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