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Salone del Libro/2. Una mattina al Salone tra installazioni visive e giovani autori. Le esperienze d

Conosciamo invece ora tre diversi giovani autori.

Passeggiando per il padiglione numero 2 incontriamo una ragazza travestita in modo dark, forse una cosplayer, le chiediamo una foto anche se non ama farsi fotografare e in realtà ci racconta di essere una scrittrice al suo secondo libro e ci accompagna allo stand della sua casa editrice, la Undici Editori.

Lei invece si chiama Cristina Vitagliano e ha scritto “Il cuore Quantistico”, romanzo breve gotico fiabesco con atmosfere alla Tim Burton in cui il tema principale è la contrapposizione tra cuore e cervello, tra irrazionale e razionale, narrato attraverso la storia dei due protagonisti, un poeta che ha la maledizione di scrivere la cosi detta “poesia perfetta” e sua moglie. Si dice molto soddisfatta di quest’opera , soprattutto perché rappresenta la sua crescita da ragazza a donna, un salto di qualità rispetto al primo libro che era più propriamente dark fantasy che si scopre attraverso la sua visione del rapporto uomo/donna ad esempio ma non solo. Ci racconta che scrive da quando era bambina e che già all’epoca vinse un concorso letterario per bambini con una sua poesia, poi il suo professore di lettere del liceo l’ha sempre incoraggiata a proseguire in questa sua vocazione credendo nel suo talento.

Differente invece la storia della sua collega Erica Ferraris che non è mai stata appoggiata dai professori, tutt’altro quasi ritenuta “negata” forse per il suo modo schietto e diretto di comunicare, forse semplicemente era solo un punto di vista, fatto sta che lei non si è arresa, ha sempre amato scrivere e l’ha fatto a suo modo, come in un blog, ha scritto “Grazie ma no”, un racconto formativo che proprio di questo parla, è sicuramente un libro autobiografico che racconta la sua storia, la sua crescita personale ma che è di esempio per le storie di tante altre ragazze e persone, il messaggio è “credi in quello che fai e prendi sempre le parole degli altri con un certo distacco, datti il tempo di crescere e anche di sbagliare, ma sempre a modo tuo, insomma non farti dire chi sei dagli altri“.

Un modo di scrivere molto diretto e spontaneo quindi, un'estrema voglia di comunicare, di essere semplice e di raggiungere immediatamente l’altro al di là di uno schermo (come fa nel suo blog) e anche al di là delle pagine di un libro.

A proposito ci anticipa che ha già l’idea per il prossimo libro, completamente diverso, una storia narrativa ambientata a Torino tra gli anni ’60 e gli anni ’90 con protagoniste due ragazze appartenenti a due ceti sociali differenti. Passiamo ora ad un uomo, Federico Febbo che scrive "Opera Iniqua", un libro che ha per protagonista un giovane di origini franco-provenzali che decide di fare la sua scalata al successo attraversando il confine e giungendo in Italia, arrivando mano a mano a sostituirsi alle vere figure letterali e politiche del nostro tempo, “un falso artista per un falso pubblico” ambientato tra la fine degli anni’80 e gli inizi dei ’90, edito dalla El Doctor Sax Edizioni di Valencia.

Riguardo al salone di quest’anno Federico non ha apprezzato l’evidente separazione tra grandi case editrici da una parte e piccoli editori dall’altra, "una maggiore apertura e collaborazione avrebbe giovato ad entrambe le parti “ mi dice.

E infine concludiamo con Alessandra Bucci di San Benedetto del Tronto, insegnante e scrittrice di poesie e romanzi che presenta il suo libro "Oltre", una storia d’amore in chiave thriller.

Infine diamo un po’ di numeri, cinquecentotre stand per tredicimila metri quadri di superficie occupati presso il Lingotto Fiere di Torino, cinque giorni di libri, reading, piccoli e grandi ospiti, dibattiti, interventi, la Francia come paese ospite, sempre più grande e attivo lo spazio dedicato ai fumetti e ai games e in generale tanta sorpresa (per la quantità di gente) e soddisfazione , specialmente per quei visitatori venuti da lontano (dalla Svizzera, da Bologna, da Roma, ecc.) e che hanno visitato il salone per la prima volta.


Roberta Tetto

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