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Viviamo un'epoca d'improvvisati

George Gershwin affermava: “La vita è un po’ come il jazz: viene meglio quando si improvvisa”. Frase bellissima, pienamente condivisibile… non sempre.

Esistono situazioni dove l’improvvisazione rappresenta l’opposto di quello che dovrebbe essere.

Purtroppo stiamo vivendo un’epoca dove pullulano gli improvvisati, persone il cui credo è “basta fare” senza avere un minimo di preparazione. E non c’è settore dove non troviamo qualche improvvisato.

L’improvvisazione di questi soggetti porta quasi esclusivamente al danneggiare colui che svolge la propria attività in modo professionale e corretto.

Poi a questo aggiungiamo l’incapacità di chi riceve le prestazioni di saper scegliere a chi affidarsi e che alla prima fregatura portata da incompetenti improvvisati si reagisce con il “tutti sono uguali”.

Ci troviamo così di fronte a un’improvvisazione che è sempre più diffusa in tutti campi e il fatto più grave è che nessuno pensa di migliorare, di studiare, di formarsi: tutti si credono arrivati, solo loro sanno tutto, solo loro sono capaci di fare quello che credono di saper fare.

È bello improvvisare quando questo non va a danneggiare altre persone, se l’improvvisazione riguarda esclusivamente la propria vita.

Ernest Hemingway diceva “Siamo tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventa mai maestri”e invece vedo sempre più maestri pronti a insegnare il nulla e sempre meno allievi con la voglia di imparare qualcosa. Sarebbe sufficiente solo un briciolo di umiltà e il saper riconoscere i propri limiti però, forse, questo è chiedere troppo a certe persone.

Fabrizio Capra

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