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Alberto Cipolla: musica classica ed elettronica che si fondono con raffinatezza.


Prima di tutto sono molto orgogliosa di sottolineare che l’artista che vi presento oggi, Alberto Cipolla è carmagnolese come me.

Origini a parte Alberto è un compositore, autore, pianista, cantante, arrangiatore e appassionato d’arti visive e non solo molto raffinato.

Ha studiato pianoforte sin da piccolo e ha frequentato diverse scuole musicali, il conservatorio subito dopo le superiori dove si è specializzato in composizione, ha poi frequentato la APM di Saluzzo in cui ha studiato produzione ed arrangiamento, non contento e cercando anche un‘approccio un po’ meno classico di quello offerto dal conservatorio ha anche frequentato il CPM Music Institute di Milano per studiare di nuovo produzione ma in chiave più moderna.

Non tralasciamo il suo passato musicale degli anni dell’adolescenza, piuttosto lontano dai lavori attuali visto che si era lanciato in progetti dance e di sperimentazione elettronica ma che gli hanno permesso di approfondire nozioni tecniche che gli sarebbero tornate utili in futuro in quello che possiamo riassumere come il suo obiettivo musicale: fondere ed amalgamare la musica classica con quella moderna ed elettronica.

Sono pochissimi in Italia a farlo, all'estero invece, specialmente nel Nord Europa è molto più in voga il genere pur rimanendo sempre di nicchia.

Uno fra tanti è sicuramente Ólafur Arnalds con cui Alberto non nasconde che gli piacerebbe collaborare.

Il primo lavoro esce nel 2014 ed è una raccolta di tutti i lavori composti fino ad allora, il titolo dice tutto sull'intento: Soundtrack for movies in your head, si tratta di musiche strumentali particolarmente d’atmosfera ed evocative che l’ascoltatore può utilizzare per perdersi nei propri pensieri ad occhi chiusi senza una direzione dettata dall'autore ma che, anzi, lascia molto spazio all'immaginazione.

Musiche da film quindi e poco dopo i film sono arrivati davvero, le proposte di comporre per lungometraggi, corti animati, spot ecc è stata accolta con entusiasmo dal nostro pianista e allora sono arrivati Il Corridore, docu film di Stefano Scarafia e Paolo Casalis ispirato alla vita di Marco Olmi, ex corridore dell’ultra-trail, poi ancora The Plan, film horror di Paolo Dematteis che è stata una grande sfida per Alberto e infine ha anche composto le musiche in stile barocco per la riapertura della Reggia di Venaria nel 2010 subito dopo i lavori di restauro.

“La realizzazione del primo album è stata ovviamente una grande gioia per me ma sentivo che dal punto di vista live volevo di più, le mie sono musiche complesse, ci sono tante sezioni di archi e quindi tanti musicisti sul palco, almeno sei di solito ma non è mai stato facile, specie per un emergente trovare palchi adatti a noi e quindi spesse volte ero costretto a presentarmi in duo acustico, non mi dispiace la situazione acustica ma in quel caso non era esattamente una mia scelta ma bensì dettata dalle circostanze, pativo nel sentire così sacrificata la mia musica”, dopo l’intervallo del singolo Awakening in two del 2015 cantato in coppia e composto da Marco Guazzone e Stefano Costantini degli Stag e arrangiato con pianoforte, violino e tromba arriva quest’anno il secondo album dal titolo Branches composto da dodici tracce sia suonate che cantate in cui è comune l’utilizzo di strumenti come l’arpa.

Memore della situazione precedente Alberto ha deciso di inserire molta più parte elettronica in quest’ultimo lavoro, il che rende anche tutto più attuale e fruibile da un vasto pubblico.

Questo lavoro, diversamente dal primo che era totalmente auto prodotto, ha visto finalmente la supervisione di un etichetta discografica la MeatBeat Records e del produttore Raffaele D’Anello.

L’album ed il suo titolo hanno una storia molto particolare che mi piace raccontarvi, innanzitutto Alberto come vi dicevo è appassionato anche di arti visive e gli piace quando arti e artisti di diverso tipo si incontrano, così ha chiesto alla sua amica Clara Nazzareno di disegnare la copertina e di illustrare totalmente l’album, è proprio osservando la copertina che gli viene in mente Branches, dove i rami sono le ramificazioni della vita di ogni essere umano che variano a seconda delle proprie piccole e grandi scelte e la convinzione che non sempre un periodo buio è da prendere come la risposta definitiva, a volte è invece un passaggio necessario per arrivare alla serenità, questo viene espresso anche nel singolo Foggy Day in collaborazione con Cecilia che canta la linea vocale.

Siamo nel pieno dell’estate e anche Alberto non si fa mancare un pezzo più solare e fresco di cui vi allego il video e che si chiama Two lovers.

Una peculiarità di questo disco è il brano Aria che ha al suo interno un testo in greco antico che è poi la traduzione della prima lettera di San Paolo ai Corinzi, ossia l’Inno all'Amore.

Il brano ha una struttura quasi lirica ed è accompagnato da voce femminile.

A proposito di belle voci femminili con cui Alberto vorrebbe collaborare c’è sicuramente Giorgieness, conosciuta da pochissimo e anche le sempre italianissime Hån e Birthh; infine un uomo Wrongonyou che coniuga un'ottima scrittura con un folk elettronico.

Ricordo infine a chiunque si voglia fare un’idea di come suona la musica di Alberto Cipolla che suonerà questa sera all’Off Topic di Torino.

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