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Lenny Kravitz @ Collisioni Festival: rock e spiritualità sul palco di Barolo

Sabato 28 Luglio Collisioni Festival ha avuto il piacere di ospitare la tappa italiana del tour di Lenny Kravitz.

Una piazza non particolarmente grande quella che ospita i concerti da nove anni a questa parte a Barolo (CN), ma che ha come lo straordinario potere di plasmarsi a seconda delle situazioni e di riuscire ad ospitare migliaia di persone.

Il 2018 è stato l’anno dei festeggiamenti per il festival agri rock delle Langhe giunto appunto alle sua decima edizione, tantissimi gli artisti e i personaggi ospitati del mondo della musica, del cinema, della letteratura, del giornalismo, della radio ecc accolti all’interno dei diversi contenitori che ruotano attorno al festival fondato da Filippo Taricco.

L'artista che si esibisce nell'ultima serata è Lenny Kravitz, la star internazionale da milioni di album venduti e con l’ultimo in uscita a settembre (Raise Vibration), di cui anticipa due brani durante la serata: It’s Enough e Low, quest’ultima con lo special featuring di Michael Jackson ( in voce campionata) di cui Lenny era grande amico.

I due brani vengono suonati a metà serata, durante un breve discorso di ringraziamento.

Lenny è sì un rocker maledetto per i più, per i mass media e nell’immaginario comune ma in realtà è anche un artista profondo e che ha sempre avuto grande un legame con la spiritualità e durante il concerto ha spesse volte ringraziato Dio per la possibilità di essere ancora una volta su un palco.

Si avverte inoltre il rispetto ed il senso di riconoscimento che nutre verso il suo pubblico.

Solo una decina di minuti di ritardo rispetto all’orario previsto e fa il suo ingresso sul palco di Collisioni, con pantaloni attillati e un po’ a zampa d’elefante, gilet bianco, gli immancabili occhiali da sole e i suoi “capelloni”.

Inizia con American Woman, grande classico della fine degli anni ’90 e poi prosegue con gli altri successi da Fly Away a I belong to you, da Where are we running a It ain’t over ‘till it’s over fino ad Again e gli ultimi brani appunto.

Mi colpisce particolarmente lo sfociare di American Woman in un coinvolgente reggae e l'ampio spazio lasciato ai soli dei suoi straordinari musicisti: Craig Ross alla chitarra, Franklin Vanderbilt alla batteria, George Laks alla tastiera, Gail Ann Dorsey al basso e infine Harold Todd, Michael Sherman e Ludovic Louis ai fiati, sax e trombe.

La folla è calda, caldissima e canta e balla con lui, sulle più famose si alzano i telefonini per le riprese video e per le foto, telefonini sorretti da braccia munite di braccialetti colorati (quelli forniti al parcheggio auto per usufruire delle navette), molte le chitarre colorate in PVC alzate al cielo in omaggio al rocker statiunitense.

Un mix di soul, funk, rock’n roll e sex appeal ovviamente, tutto questo è ancora Lenny Kravitz all’età di 54 anni.

Roberta Tetto

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