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Luca Barbarossa, danze e ancora golosità alla 69° Sagra del Peperone


La quinta serata della Sagra del Peperone di Carmagnola è stata la serata di Luca Barbarossa.

Non ha bisogno di presentazioni il cantautore e speaker radiofonico romano.

Il suo spettacolo, perché di un concerto/spettacolo si è trattato si è svolto nella piccola Piazza Sant'Agostino, piazza che sommersa dalla folla è sembrata triplicarsi per dimensioni (date un’occhiata alla galleria fotografica per credere).

Arrivato sul palco puntualissimo e tranquillo con molto savoir-faire e simpatia ha salutato il pubblico complimentandosi per l’affluenza e ha fatto una breve presentazione di quello che sarebbe accaduto.

Le signore dietro di me commentavano la sua uscita ”E’ un bell'uomo”, “Ma è dimagrito?” .

Intanto lui scherzava sulla sua romanità, tema centrale dello spettacolo che prende il titolo dal suo ultimo album “Roma è de tutti” e questo album non l’ha solo cantato ma anche raccontato spiegando che anche se è in dialetto romanesco e ambientato nella capitale chiunque può identificarsi perché sono storie di tutti i giorni.

ll brano La dieta viene introdotto da una serie di battute che mostrano come i romani abbiano un legame molto stretto, quasi vitale, con il cibo, tanto che diventa parte della maggior parte dei modi di dire, ad esempio “ nun c’è trippa per gatti, sto ’na crema, sto ‘n bianco come l’anzilla “.

Terminata la presentazione dell’album Barbarossa propone i suoi più gradi successi che dall’81 ad oggi l’hanno reso popolare.

Ci siamo divisi tra il concerto e l’esibizione di danza proposta dalla scuola di danza il Villaggio della danza di Ilario Parise , ASD Vida Dance Studio che festeggia 11 anni di vita quest’anno e che ha il suo appuntamento fisso alla sagra.

Parlo direttamente con Ilario che nel frattempo segue la consueta baby dance che anticipa ogni sera lo spettacolo vero e proprio: “ La nostra scuola propone corsi per bambini e adulti e prepara i ballerini che lo desiderano alle competizioni con un approccio professionale, siamo sempre attenti alle novità musicali del momento, particolare che fa da incentivo nell'avvicinamento di un ragazzo o ragazza alla danza, in particolare l’ondata latina, il reggaeton, ma anche l’hip hop ovviamente, siamo partiti undici anni fa con una mentalità ben precisa, abbiamo dei preparatori atletici, dei preparatori mentali che seguono il ballerino nel suo percorso professionale e nella sua preparazione ad alto livello agonistico, con il tempo ci siamo evoluti e trasformati da semplice scuola a villaggio modificando anche gli ambienti con questa prospettiva, pur mantenendo l’approccio sportivo non ci dimentichiamo di essere accoglienti e che per noi un bambino di tre anni che fa baby dance ha lo stesso valore e la stessa importanza di un ballerino campione del mondo”.

Tra le discipline presentate abbiamo le classiche kizomba, salsa, bachata, liscio, baby dance, sincro latin e la novità del west coast swing, un mix di swing e hustle, una danza semplice e divertente che arriva dagli States. Impossibile fare i nomi di tutti i ragazzi che frequentano il villaggio e che si sono esibiti e si esibiranno nelle prossime serate ma citiamo almeno gli insegnanti, Ilario Parise, titolare della scuola, coordinatore tecnico, maestro di danze latino americane e giudice di gare, Laura Zaccagnino, anche lei insegna latino americano ed in coppia con il suo ballerino Valentino Esposito sono stati due volte campioni del mondo a Bilbao nel 2016 e a Miami nel 2017, poi Alessandro Farotto insegnante di hip hop ed Elisa Marocco.

Girando tra i numerosi stand della sagra non passa inosservata la Pro Loco di Lombriasco (TO) che si sta impegnando sul territorio da ormai dieci anni nella promozione di attività formative, culturali e culinarie ed in particolare nella salvaguardia e diffusione dell’anguilla locale, prodotto che, negli ultimi anni, a causa dell’aggressivo e smisurato utilizzo di pesticidi nei campi sta praticamente scomparendo, nel loro stand infatti propongono squisite anguille in carpione oppure fritte, la mia prima degustazione di questo pesce mi ha lasciato molto soddisfatta, per chi si chiedesse com'è il sapore dell’anguilla potrei dire che ricorda un po’ la sogliola ma è da provare.

Due eventi molto importanti da loro organizzati sono la Festa del Po in estate e l’imminente Sagra dell’anguilla, dal 5 al 9 Ottobre in occasione della festa patronale di Lombriasco, con menù a tema e musica.

La tana dei golosi, pasticceria napoletana e siciliana, è una presenza fissa alla Sagra del Peperone, in posizione strategica nella Piazza dei sapori, nello stesso posto da più di dieci anni e con uno spazio e una vetrina a vista piuttosto importanti, puntano sulla qualità si perché i prodotti sono tutti artigianali e preparati sul momento ma anche sulla quantità, caratteristica tipica del sud del nostro Paese che quando si tratta di cibo e dolci non si risparmia.

Dunque dalla pasticceria napoletana prendiamo i babà, le sfogliatelle, le frolle e le code d’aragosta mentre dalla siciliana sembra che il cannolo con la ricotta di pecora crei dipendenza (ricotta che arriva da Caltanissetta).

Dalla pasticceria nazionale abbiamo ciambelle, frittelle e il mitico bombolone alla crema che appunto si distingue per le dimensioni notevoli.

“I Carmagnolesi sono molto golosi – mi racconta Andrea – e ci hanno ormai presi come punto di riferimento e di anno in anno vogliono ritrovare gli stessi sapori che si ricordano dall'anno precedente e questo non può che farci piacere”, senza essere banali la semplicità ed il lavorare con le proprie mani e con i giusti tempi sono ciò che poi il pubblico apprezza e trova nel prodotto finale.

Verso fine serata ci addentriamo nel Salone agroalimentare, un’area espositiva allestita presso il nuovo centro servizi per l’agricoltura che ospita i produttori e gli artigiani che aderiscono al Paniere dei prodotti tipici e aziende provenienti dalle zone terremotate del centro Italia tra salame di giora, miele delle vallate alpine, menta di Pancalieri, ciapinabò di Carignano e tanti altri prodotti.

Ci fermiamo un attimo con un paio di pastifici, uno storico e l’altro di recente apertura: Il primo è La bottega della pasta, è il primo anno che escono dal negozio per lavorare come standisti assieme a tanti altri colleghi e concittadini, un’attività presente da quasi quarant'anni e che è già giunta alla seconda generazione.

Una produzione di pasta di alta qualità che non bada a spese.

Di fronte troviamo invece Cala la pasta, attività sorta da da un anno dall'idea di un ex panettiere e pasticcere che attualmente si sta dedicando alla pasta, pasta di un certo tipo, ad esempio fatta con farine particolari, farina di kamut, di farro o integrale e senza uovo, attento alle novità e creativo nella sperimentazione e negli abbinamenti come con i tortelloni colorati al gusto peperone, disponibili in gastronomia tutto l’anno. Non solo pasta e gastronomia ma anche dolci, uno strascico del passato, con tiramisù, salame al cioccolato e zeppole.

Galleria fotografica a cura di Alessandro Sacchi:

Roberta Tetto

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