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Torino Graphic Days


Il festival della creatività, della comunicazione visiva e della sperimentazione grafica.

La location post-industrale del toolbox coworking di Torino fa da cornice alla terza edizione del Torino Graphic Days, che dall'11 al 14 ottobre va in scena nel capoluogo piemontese.

La TGD è un laboratorio creativo che si snoda su due piani, una mostra temporanea di arti grafiche, stampa e design nel quale si possono condividere tecniche, idee e processi.

Lo stabile è così diviso: al piano terra troviamo mostre, esposizioni e l'area coworking, l'area conferenze, l'area ristoro e il fablab.kids.

Al piano superiore, invece, incontriamo la mostra mercato dedicata alle realtà artigianali che appartengono al mondo della comunicazione visiva.

La Torino Graphic Days è la manifestazione ideale per conoscere la storia di quest'arte, troppo spesso declassata a comune lavoro, e osservare le realizzazioni, le esposizioni, ascoltare le conferenze.

L'occasione giusta per camminare e perdersi tra le stampe, le mostre: sei circondato da disegni, poster, loghi e conosci camminando l’evoluzione della tecnica e degli stili.

I contributi storici, contemporanei e sperimentali dialogano tra loro attraverso mezzi e supporti differenti. L’edizione 2018 si muove nel tempo e nello spazio, portando al festival le esposizioni internazionali più interessanti nel campo dell’editoria, dell’illustrazione e del motion design: le stampe che esplorano l'uso e l'applicazione del fluorescente, così da raggiungere una gamma di colori unica ed eccezionale.

Grazie a questa tecnica, in grado di uscire dalla classica quadricromia, veniamo abbracciati da questi colori nuovi, iper saturi e luminosi.

Poi c’è la scuola polacca della tipografia: l’innumerevole produzione di font per la scrittura a computer come Havana, e Tagger per citare quelli più belli.

Il progetto Out of town, che vuole sottolineare l’importanza del “New Yorker” a livello globale.

“Out of Town” racconta l’impatto internazionale che le copertine del “New Yorker” hanno avuto sul mondo dell’illustrazione, attraverso questi che noi definiremmo progetti-tributo volti a rendere omaggio alle proprie città: Parigi, Tokio e Montréal.

Città raccontate dagli occhi e dal disegno di 120 illustratori provenienti da tutto il globo.

L'esposizione più d'effetto è sicuramente quella dei manifesti di Albe e Lica Steiner.

Il primo storico cartellone stradale di Albe, disegnato di getto all'età di 11 anni dopo la notizia dell'omicidio di Giacomo Matteotti, che ritraeva il volto stilizzato del Duce etichettato come "capo degli assassini". Albe, 1924.

Un capolavoro assoluto di sincerità.

La mostra della grafica è un viaggio tra la storia, l'evoluzione dei colori, delle immagini e del modo di comunicare le emozioni. È l'occasione giusta per perdersi tra le esposizioni e documentarsi, ma anche per conoscere ed apprezzare un’arte di alto pregio.

Galleria Fotografica a cura di Alessandro Sacchi:

Riccardo Santini

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