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Patrizia Piga: la fotografia rende possibile l'impossibile


Proseguono gli incontri con gli artisti che partecipano alla "Art for Excellence", mostra di arte contemporanea in corso presso il Palazzo della Luce di Torino, ideata da Sabrina Sottile e che vede la collaborazione tra visual artists e imprese locali.

Conosciamo meglio la food photographer Patrizia Piga.

Da dove nasce l'ispirazione artistica?

Spesso nasce da un’analogia. Una cosa mi ricorda qualcos’altro e allora la sostituisco per gioco a quell’altra cosa alla quale somigliava.

Nel caso di quest’opera, RCA – The Packaging Experience, per esempio, i pacchetti chiusi e riempiti mi ricordavano delle casette, ed è nata una città. Essendo poi campi semantici completamente diversi, mi diverte il gioco di creare scenari surreali e impossibili nella realtà.

Spesso emergono a mia insaputa, libri, film, opere d’arte che sono nella mia mente.

Sicuramente aver amato tanto le favole da bambina e anche da adulta, mi ha portata fin qui.

Come descriverebbe la sua opera?

Le mie opere del filone Phantasmagorical sono visioni. Un mondo che è solo immaginato e non ha nessun corrispettivo apparente nella realtà. Mi affascina la possibilità di dare un senso del reale a qualcosa che non esiste nel nostro vissuto.

Un modo creativo e fanciullesco per affermare che nulla è impossibile se creato dalla fantasia.

Tecnicamente sono fotografie scattate da me - dopo un attento studio di spazi, luci e atmosfere – che assemblo con Photoshop. Sono tante ore di editing digitale e tanta pazienza. Ma il vedere affiorare poco alla volta ciò che prima era solo un ologramma nella mia mente è estremamente gratificante e divertente.

Com'è nata la collaborazione con RCA e cosa vi accomuna?

Quando mi è stato proposto da Art for Excellence di realizzare un’opera per RCA, mi sono spaventata e sulle prime avrei voluto rinunciare, perché il soggetto di produzione di questa azienda, non è food. Da tanti anni produco fotografie che vanno a finire sui pack alimentari di grandi marchi del settore alimentare, e non sono abituata a trattare soggetti che non siano food.

Alla fine però ho accettato la sfida e tutto sommato, si trattava questa volta di fotografare quei supporti dove di solito vengono stampate le foto che realizzo. Un bell’anello di congiunzione quindi, fra ciò che faccio solitamente per lavoro e il mio filone artistico.

L’intuizione dell’organizzazione si è rivelata più che azzeccata, perché c’è stata subito affinità fra me e Silvia Stupino, la titolare di RCA. C’era da parte sua un desiderio di realizzare qualcosa di onirico e creativo e c’è stata una bella intesa, un po’ come riconoscersi. È stato divertente poi andare in azienda e fotografare anche

il personale e renderlo protagonista dell’immagine.

Progetti futuri? Vorrei continuare a produrre queste immagini per le aziende.

In preparazione ho un libro divertente per bambini, che possa aiutare le mamme a vedere il cibo come un momento di gioco insieme.

Patrizia Piga vive e lavora a Torino. Dal 1993 realizza fotografie per aziende del settore alimentare ed è specializzata nel settore food.

Da qualche anno è impegnata nel suo progetto Phantasmagorical che ha esposto in varie mostre personali. Conduce serate presso associazioni fotografiche per illustrare il suo lavoro e ha vinto diversi premi internazionali.

Roberta Tetto

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