Art for Fashion: come nascono i tessuti e gli abiti
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Art for Excellence incontra il mondo della moda
Giovedì 6 dicembre 2018, Palazzo Della Luce ore 18.00
Talk su arte e moda a conclusione della IV edizione di Art for Excellence
Monica Bruno curatrice di Iconica il contenitore di eventi che celebra le icone della moda e del design introduce Gian Luca Bovenzi studioso dei tessili e dei ricami, che da diversi anni collabora con il Museo Palazzo Morando di Milano.
Il talk, partendo da esempi tangibili di manifatture e modelli di Haute Couture, introduce il percorso che la realizzazione di un capo intraprende dal liccio, il pettine del telaio da cui ogni trama ha inizio, fino alla scelta e alla difficile applicazione di ricami in paillettes. La serata prevede la presenza di due ospiti illustri: Antonella Martinetto A.D. dell’azienda di filati Remmert spa e Silvia Beccaria fiber artist.
Gian Luca Bovenzi Dopo la laurea in Lettere moderne, dedicata ai Paramentali di Giuliano e Domenico della Rovere, (relatrice Elena Brezzi Rossetti), conseguita presso la facoltà di Lettere e filosofia di Torino, si è dedicato allo studio dei tessili e dei ricami, prendendo parte ai progetti di schedatura promossi dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Piemonte e dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte e collaborando con alcuni musei piemontesi, valdostani e lombardi. I suoi studi sono confluiti presso cataloghi di mostre allestite in Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia e volumi dedicati al panorama artistico del nord Italia. Dal 2012 è membro del CIETA di Lione.
Da diversi anni collabora con il Museo Palazzo Morando di Milano, curandone le ultime due esposizioni “Ricami di Luce. Paillettes e lustrini nella moda di Palazzo Morando 1770-2004” e “Outfit ‘900. Abiti per le grandi occasioni nella moda di Palazzo Morando”.
“Ho sempre considerato la moda una forma d’arte al pari di altre più celebrate – spiega la curatrice di Iconica–. L’idea di un abito, la sua realizzazione, i tagli, il tessuto, le foto che lo raccontano al pubblico, sono un sistema che ci affascina moltissimo. Scegliere, abbinare abiti, progettare outfit per una semplice gita o volere quella piccola scimmia di gesso perché deve stare su quella mensola tra un corallo e un ritaglio di tappezzeria di stoffa, questa è la nostra tensione costante.
Ho pensato di creare Iconica – continua la curatrice – per dar vita a un contenitore in cui ‘riporre’ ed esporre la vita di un’icona e, al contempo, una scatola magica dalla quale tutti possano attingere storie di bellezza”.
Roberta Tetto