top of page

Capodanno a teatro con Il Soldato fanfarone

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Dopo i successi estivi e i numerosi “tutto esaurito”, l’esilarante commedia di Plauto, Il Soldato fanfarone approda nella suggestiva cornice del Teatro Alfieri di Torino l’edizione Torino Spettacoli.

Si tratta di un’unica data specialissima, il 31 dicembre. La serata funziona così: si arriva dalle 23.30, si brinda (brindisi a cura di Gerla) a mezzanotte e, subito dopo, inizia il capolavoro comico!

Protagonisti attori amatissimi dal pubblico, reduci dai successi da tutto esaurito di Caffè nero per Poirot, Forbici Follia e La commedia delle 3 dracme: ELIA TEDESCO, SIMONE MORETTO, VALENTINA MASSAFRA, MIRJAM SCHIAVELLO, ENZO MONTESANO, ARIANNA POZZI, ROBERTO CARESANA e ROBERTO MARRA.

Traduzione e adattamento sono curati da Gian Mesturino e Girolamo Angione, dal Miles Gloriosus di Tito Maccio Plauto. Le coreografie sono firmate da Gianni Mancini. La regia è affidata a Girolamo Angione e l’interpretazione alla Compagnia Torino Spettacoli.

Plauto: il primo, grandissimo e insuperato maestro della comicità a teatro. Fra i suoi titoli, il Miles Gloriosus è certamente quello più amato dal pubblico per la straordinaria invenzione di quel Soldato fanfarone che, nei secoli a seguire e a partire dalla commedia dell’arte, ha segnato di sé alcuni dei momenti topici della storia del teatro occidentale.

Tutto in Plauto è moderno: la comicità di situazione, l’invenzione linguistica, il contributo della musica, la modernissima lezione della contaminatio: mettere in scena Plauto vuol dire tornare alle radici della comicità e, nello stesso tempo, metterne a frutto gli esiti più attuali. Plauto ce l’ha insegnato, e noi ci sforziamo di applicare la sua lezione.

In questa prospettiva, trascurando l’originale ambientazione greca, la scelta più rilevante è stata quella di collocare la vicenda nella città in costruzione d’una provincia romana appena colonizzata: oggi è Augusta Taurinorum, domani sarà Augusta Bagiennorum, e poi chissà...

I romani sono appena arrivati ma la fanno da padroni e il Miles, campione di tracotanza “romanesca”, non lega affatto col carattere dei locali che, dunque, sono ben lieti di collaborare alla buona riuscita della beffa che un simpatico servo – napoletano – ordisce ai suoi danni per liberare la ragazza rapita dal soldato durante una missione precedente.

In questo crogiolo di genti e di esperienze, le sfumature dialettali giocano un ruolo di spassosa comicità e, per certi versi chiudono un cerchio, riconoscendo in Plauto l’archetipo di quella straordinaria stagione di teatro popolare che fu la Commedia dell’Arte.

Roberta Tetto

bottom of page