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Il Solitunes Festival dà voce e suoni alle immagini del cinema

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Solitunes Record, in collaborazione con l’associazione “Il Cantiere”, Fondazione Piemonte da Vivo, l’Archivio del Museo del Cinema di Torino, SEEYOUSOUND International Music Film Festival, il Piccolo Cinema, About:Blank, B-Locale presenta la prima edizione di SOLITUNES FESTIVAL a Torino dall’11 al 13 gennaio: tre giorni per approfondire il rapporto tra musica e immagini, con particolare attenzione alla sonorizzazione autoriale di immagini mute.

Nei primissimi giorni di gennaio si presenta a Torino un nuovo festival, una creatura nata dall’energia di due musicisti che hanno dato vita ad una etichetta discografica e una serata che stanno facendo parlare di sé.

Solitunes è un’etichetta discografica, nata a Torino nel 2015 da un’idea dei contrabbassisti torinesi Stefano Risso e Federico Marchesano, che pubblica esclusivamente dischi in solo, eseguiti cioè da un unico musicista.

“Un’isola deserta. Un musicista con un microfono, pronto a registrare: una dichiarata discriminazione di numero, mai di genere.” Questa la visione all’origine del nome. Proprio per questo, il catalogo Solitunes, i cui autori sono batteristi, contrabbassisti, chitarristi, sassofonisti, compositori sperimentali, jazz e folk, musicisti di elettronica, offre una vasta panoramica di generi musicali e la massima libertà nell'accostarsi alla produzione del proprio solo.

SOLITUNES FESTIVAL è l'approdo di un progetto discografico e concertistico che ha espresso il suo lato live nella rassegna Solitunes al B-Locale (via Bari 22, Torino), in cui ormai da due anni, ogni mese, viene presentato in una serata diventata quasi un cult un live set per musicista in solo dell'entourage dell'etichetta.

Dalla collaborazione con l’Associazione Antiloco (Il Piccolo Cinema) che sostanzia una delle idee fondanti dell’etichetta e cioè quella per cui quando si è soli, si è una moltitudine, nasce in particolar modo il tema della prima edizione di questo nuovo festival, e cioè quella di esplorare la relazione fra cinema e immagini.

Un musicista in solo non può infatti aprirsi alla collaborazione di altri strumentisti. Può trovare però, nell'evolvere della propria musica, innumerevoli ramificazioni verso altre forme narrative ed artistiche come, appunto, il cinema.

Il festival, proponendo la sonorizzazione di immagini mute, vuole essere il filo di unione creativo tra le diversità degli artisti coinvolti, sia essa data dallo strumento suonato o dal genere musicale: l'immagine cinematografica sarà una sorta di spartito orchestrale collettivo.

Ogni concerto, come ogni disco Solitunes, ha indicato una propria rotta di navigazione in solitaria e ha lasciato dietro di sé una scia potente ed intimamente personale.

Il Festival sarà strutturato in tre giorni di concerti, incontri con registi e compositori e un workshop aperto a giovani musicisti.

Il filo conduttore dell'atre giorni sarà il rapporto fra immagine e suono, di un musicista “in solo”, ovviamente.

Solitunes Festival porta la musica in luoghi decentralizzati della città, svelandone nuovi spazi e convogliando in quella parte di città, persone e proposte culturali riservate abitualmente al circuito del centro cittadino.

L'Archivio del Museo del Cinema di Torino e il Seeyousound hanno aderito al Festival offrendo l'uso del proprio materiale audiovisivo e la possibilità, per il corto musicale vincente, di partecipare alla prossima programmazione del festival Seeyousound.

L’obiettivo primario è servire da interscambio e ponte tra i pubblici di Solitunes Records, B-Locale ed il Piccolo Cinema con quello di Seeyousound e Museo del Cinema, creando un evento unico.

Accanto a Stefano Risso, contrabbassista, compositore e produttore, da anni impegnato su progetti personali originali anche in collaborazione con danza e teatro e Federico Marchesano, bassista, contrabbassista, insegnante e compositore torinese nel collettivo del neonato festival ci sono anche Alessandro Viale, copywriter e editorial designer zappofilo per vocazione e Francesco Busso, grafico, suonatore di ghironda elettroacustica, entrambi presenti da subito nella scelta artistica del catalogo Solitunes e geniali creatori della linea grafica che curano come Kividesign e che è valsa all’etichetta una menzione su Art Tribune.

Roberta Tetto

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