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Un'istituzione della musica a Sanremo: incontro con il maestro Meozzi, il pigmalione di Bocelli


E’ stato un onore per me e per tutto lo staff di Modernews incontrare a Sanremo il grande maestro Giovanni Meozzi che ha lavorato tra gli altri con Andrea Bocelli, Domenico Modugno, Renato Zero e tanti altri.

Ho avuto modo di conoscere una persona di straordinaria umiltà e dalla immensa cultura musicale, quando gli chiedo di parlarmi del suo rapporto con questi artisti ormai affermati che lui ha visto crescere si definisce come il loro “ripassatore artistico” di melodie che sono poi diventati grandi successi della musica italiana.

Fu il soprano Renata Tibaldi durante un casuale incontro alla stazione di Firenze a incoraggiare il piccolo Meozzi a soli sei anni a intraprendere la carriera musicale consigliando al papà di iscriverlo al conservatorio.

Una passione per la musica che nasce sin da bambino e che non è mai terminata, in realtà un dono divino più che una passione.

Chiacchierando seduti ad un tavolo del ristorante Ulisse di Sanremo il maestro tira fuori una marea di ricordi ed esperienze di vita, mi racconta di come la musica italiana nasca dal melodramma ma anche dalla musica asiatica e cita una frase di Frank Sinatra che riferendosi al nostro Paese disse:” Com’è musicale l’Italia”.

Sorprendentemente elogia il rap come evoluzione musicale degna di considerazione sebbene difficile da comprendere per i meno giovani.

Del festival di Sanremo di quest’anno ha particolarmente apprezzato Enrico Nigiotti e la melodia della canzone di Patty Pravo.

Sono molto curiosa e mi faccio raccontare di tutti i personaggi che ha incontrato, il più celebre a cui il maestro viene associato è sicuramente il tenore Andrea Bocelli.

Lo ha conosciuto durante gli anni dell' adolescenza di Bocelli all’istituto magistrale statale di Pontedera: “ Inizialmente non sapevo del suo handicap, poteva sembrare un ragazzino distratto ma non era affatto così, era semplicemente un talento, ha sempre avuto una grande gioia di vivere e una forte fede in Dio, queste sono le due cose che lo hanno sempre accompagnato nel suo successo”, mi racconta e fu in quel perido che il futuro interprete di Con te partirò stupì il maestro con le sue doti canore straordinarie.

Tra gli altri artisti ha lavorato anche con Nilla Pizzi nel periodo del suo primo Sanremo, e poi Petra Magoni e Chantal, una acerba Patrizia Rossetti che tentava la strada musicale agli inizi della sua carriera.

Oltre ai personaggi di cui è stato “ripassatore” citiamo anche le partecipaizoni del maestro ai primi Festival di Sanremo negli anni ’50 e ’60 come parte dell’orchestra.

Una vita dedicata alla musica e alla fisarmonica come strumento prediletto, strumento della tradizone popolare da sempre capace di portare un clima di festa ovunque esso venga suonato, uno strumento comodo se vogliamo, meno ingombrante di un pianoforte, fatto per essere portato con sè; il maestro è stato campione nazionale di fisarmonica.

Meozzi mi racconta di come secondo lui la musica abbia un grande potere di cambiare gli eventi negativi circostanti perchè appartiene alle cose semplici ed è fatta di sentimenti, non solo di note e mette in guardia i giovani musicisti che intendono proseguire nel mondo della msuica “ è importante scegliere un compagno/a di vita giusto, che sia dell’ambiente o che appoggi questa scelta, altrimenti c’è rischio di rovinare la propria carriera”.

Roberta Tetto

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