Intervista alla band musicale torinese HATE FOR AN AMPLIFIER
Durante il Concerto del Primo Maggio a Chivasso ho avuto modo di ascoltare la band musicale torinese Hate For An Amplifier. Sono giovanissimi e sicuramente ne sentiremo parlare nel futuro. Ve li presento
Quando è nato il gruppo?
Il gruppo è nato intorno all’inverno del 2015, con una formazione simile a quella odierna, tranne per il fatto che Davide suonasse la chitarra in coppia con Francesco; al basso era presente un ex membro. Nel corso del tempo si sono susseguiti diversi bassisti in questa formazione fino a che, per motivi di esigenza, Davide si è spostato al basso in modo da non aver più problemi in quel frangente.
Successivamente si è unito da ormai un anno anche Marco, per dare un sound ancora più energico e travolgente con la sua chitarra. Adesso sembra che abbiamo travato la stabilità giusta anche per poter lavorare a nuovi pezzi e progetti come live e contest.
Quali sono stati i riconoscimenti ottenuti ?
I riconoscimenti ottenuti sono il primo posto al contest “RAINBOW ON THE ROCK” avvenuto nel maggio del 2018. La vittoria di questo concorso ci ha permesso di registrare il nostro primo demo.
Il secondo riconoscimento è la partecipazione al FEMALE ROCK FEST, un festival tenutosi a Torino in questo aprile alle Officine Ferroviarie; musica all’insegna del Rock femminile che ci è piaciuto molto e speriamo di partecipare nuovamente anche l’anno prossimo.
Quali sono i prossimi progetti ?
I prossimi progetti sono molteplici, ma principalmente la partecipazione al TOUR MUSIC FEST, un contest di fama europea con in palio molti premi prestigiosi, dall’incisione di un disco a un contratto discografico con una grande compagnia internazionale. Avremo la data di audizione
precisamente il primo giugno qui a Torino. Il secondo progetto avverrà in tarda estate, e speriamo si avveri del tutto, riguardo la registrazione di un altro CD composto solo da inediti; abbiamo conosciuto uno studio di registrazione che è in linea con la nostra idea di fare musica e potrebbe
uscire qualcosa di molto promettente.
Avete inciso album?
Abbiamo già inciso un demo di 4 tracce grazie alla vittoria del concorso “RAINBOW ON THE ROCK” che potete trovare su qualunque piattaforma musicale e digitale: Spotify, iTunes, Apple Music, Youtube, Amazon Music, Google Play Music e molte altre. Il demo è composto interamente da inediti scritti e arrangiati da noi stessi.
Conosciamo singolarmente i componenti
Alessandro Incrocci:
presentati nome età di dove sei
Sono Alessandro, ho 22 anni e abito a Torino.
Com’è nata la passione per la musica?
La passione per la musica è nata principalmente in famiglia, dato che sia mio padre che mia madre hanno da sempre ascoltato musica in casa di tutti i generi, dal rock psichedelico dei Pink Floyd al Southern Rock dei Lynird Skynird; insomma c’era un ampio spettro di generi musicali.
Successivamente mi sono costruito una mia identità musicale andando ad approfondire i generi che più mi piacciono e scoprendo band di cui non sapevo neanche la loro esistenza.
A chi ti ispiri?
Le ispirazioni sono tante e sono cambiate nel tempo, ma principalmente per quanto riguarda la batteria sono nel genere Grunge; quindi batteristi come Dave Grohl, batterista dei Nirvana e successivamente chitarrista dei Foo Fighters; Matt Cameron, batterista di diversi gruppi come
Soundgarden, Pearl Jam e Temple of the Dog, Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters; ma mi ispiro anche al vero e proprio rock anni ’70 / ’80 con grandi batteristi che hanno fatto la storia come Neil Peart dei Rush, Ian Paice dei Deep Purple e l’immenso John Bonham dei Led Zeppelin.
Cosa provi quando suoni?
Quando suono provo molte sensazioni; alcune liberatorie, come se dovessi scaricare la tensione sul rullante e i piatti, altre volte riesco a sentire questa elettricità che ci accomuna tra tutti noi del gruppo, come se ognuno di noi desse la carica all’altro, dagli assoli di Francesco e Marco agli acuti di Alessia; si crea questa alchimia che secondo me è fondamentale per creare un sound che ci distingua come gli Hate for an Amplifier e non come un qualsiasi gruppo di ragazzi che vogliono solo fare casino.
Quali sono le emozioni che provi?
Le emozioni sono simili alle mie sensazioni, provo principalmente gioia e divertimento perché è la mia passione principale e mi piace suonare, soprattutto dal vivo di fronte alle persone.
Qual'è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è riuscire a creare delle canzoni che esprimano realmente quanto vogliamo dire nei testi o con le melodie, e sarebbe davvero bello riuscire a trasmettere le nostre sensazioni a chi ci ascolta. Ovviamente un altro sogno sarebbe riuscire a far diventare la
musica un lavoro a tempo pieno, ma guardando in faccia ai giorni odierni è un sogno sempre più difficile da realizzare in quanto i generi musicali di tendenza degli ultimi anni si allontanano dal nostro modo di fare musica. Ma se continui a credere fermamente in qualche cosa
l’Universo potrebbe anche assecondarti chissà.
Presentati
Mi chiamo Alessia. Ho 24 anni e abito in Provincia di Torino.
Com’è nata la passione per la musica?
Fin da piccola, almeno così mi raccontano, era abbastanza comune sentirmi cantare. Tuttavia il periodo in cui mi sono realmente avvicinata e appassionata al mondo musicale è stata la prima superiore, quando la mia professoressa di musica ha tenuto un corso sulla storia del Rock, aprendomi gli occhi su un mondo di cui, fino a quel momento, conoscevo poco. È stata una rivelazione. Da quel momento in poi ho sentito che questo era il mondo che sapeva meglio incarnare il mio essere e permettermi di esprimermi appieno.
A chi ti ispiri?
L’ispirazione viene un pò da vari cantanti/musicisti. Diciamo che in linea di massima, per quanto riguarda il canto, ammiro molto due cantanti: Simone Simons degli Epica, per la sua voce melodiosa e angelica, e Anna Murphy, ex-Eluveitie, ora nei Cellar Darling, per la sua ecletticitá.
Cosa provi quando canti?
Il canto è un modo di tirare fuori le emozioni represse e vivere una sorta di catarsi emotiva.
Quali sono le emozioni che provi?
Essenzialmente sento soddisfazione e realizzazione.
Qual'è il tuo sogno nel cassetto?
Uno dei sogni è certamente creare musica che mi permetta di esprimere me stessa. Reputo che questo sia molto più importante che scrivere una canzone per il mero successo. Il risultato è senz’altro più vero ed incisivo.
Presentati
Mi chiamo Francesco, chitarrista solista del gruppo. Ho 20 anni e abito a
Torino
Com’è nata la passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata in concomitanza con l’inizio dello
studio del mio strumento, ovvero la chitarra. Ma già in passato ascoltavo
grazie a mio padre molta musica sia estera che italiana. Iscrivendomi poi
all’interno di un’accademia, puramente per casualità, scoprii quella che è
al momento la mia più grande passione.
A chi ti ispiri?
Non ho una precisa ispirazione verso qualcuno, piuttosto vengo
influenzato da artisti (e non solo chitarristi) che ascolto tutti i giorni. Però
a livello tecnico i chitarristi a cui mi ispiro sono Slash, Kirk Hammet, John
Mayer e molti altri. Non ne ho uno preferito perché comunque ascolto
generi diversi, dal blues al rock virtuoso, al metal ecc...
Cosa provi quando suoni?
Suonare penso sia una delle emozioni più grandi, proprio perché è il
mezzo attraverso il quale si può cercare di trasmettere il proprio essere e
di conseguenza i propri stati d’animo che possono influenzare il pubblico.
Quali sono le emozioni che provi?
Non c’è un’emozione in particolare. C’è magari sempre un po' di ansia
che però ti da la carica giusta per dare il meglio sul palco, ma oltre questo ovviamente provo gioia e divertimento che sono emozioni fondamentali che il pubblico nota subito
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di vivere di musica o comunque
lavorare all’interno di quel settore
Presentati
Ciao, sono Davide Amisano ho 20 anni, sono di Torino e sono il mitico bassista degli Hate For An Amplifier.
Com’è nata la passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata all'età di 3 anni quando frequentavo l'asilo: durante le feste veniva sempre un ragazzo nella scuola e si metteva a cantare e a suonare una canzone. Io rimanevo sempre estasiato a differenza di tutti gli altri bambini e le insegnanti lo riferirono a mia madre la quale decise di iscrivermi ad una scuola di musica. Da quel momento non smisi di cantare, suonare e ascoltare tutti i CD che i miei genitori avevano, prendendo sempre lezioni prima di canto, poi di pianoforte, poi di chitarra e infine di nuovo di canto, mentre invece da autodidatta ho imparato a suonare il basso, la batteria e l'ukulele.
A chi ti ispiri?
Gli artisti a cui mi ispiro sono innumerevoli: ho sempre apprezzato le rockstar e le popstar per la loro infuocante presenza sul palco come Van Halen e Madonna, o i rapper per il loro travolgente senso ritmico che danno alle parole e alle basi come Eminem e Tupac, le voci graffianti ed emotive come Kurt Cobain e Bryan Adams o quelle uniche come Whitney Houston. Trovo negli autori di musica classica invece una profonda sensibilità alle sfumature della musica e negli autori più moderni di musica elettronica una grande capacità di trasmettere l'anima della festa.
Cosa provi quando suoni? Che messaggio vuoi trasmettere?
Quando suono e canto cerco di provare esattamente quello che la canzone dovrebbe trasmettere e credo che questo sia esattamente il compito del musicista. Cantando prevalentemente in inglese il compito potrebbe sembrare più arduo per chi non familiarizza con la lingua per questo è importante accostare la giusta gestualità, senza perdere il divertimento e la tecnica. Essendo consapevole del prezioso messaggio che ogni canzone porta con se, sento la responsabilità di una buona esecuzione su tutti i fronti. In più la scarica di adrenalina di stare sul palco è unica.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno è quello di realizzare canzoni che possano trasmettere un messaggio in cui credo profondamente, cantarle poi tutti insieme e portare avanti quel messaggio. Non è facile ma crederci è il primo passo per riuscirci
Alessandra Bagini